Idv: Corazza, circoscrizioni antistoriche e costose
(ACON) Trieste, 27 mag - COM/AB - La proposta di legge sulle
circoscrizioni comunali vede Idv contraria - così il capogruppo
Alessandro Corazza - in quanto è in controtendenza con le
intenzioni nazionali di snellimento e diminuzione dei costi della
politica. E se i partiti hanno la necessità di scuole di
formazione politica se le paghino con i propri soldi".
La contrarietà è dovuta anche al fatto che la norma reintroduce
in regione quello che a livello statale era stato abrogato
proprio per iniziativa dell'Idv nazionale. Corazza ha presentato
una decina di emendamenti e sarà relatore di minoranza della
legge per portare avanti una posizione di contrarietà rispetto
agli altri partiti PD, Pdl, UDC, Sinistra Arcobaleno e
Cittadini-Libertà Civica che invece si sono detti favorevoli al
testo.
"Una legge - ha commentato Corazza - che nasce più dalle esigenze
dei partiti e dei politici che non dalle reali esigenze dei
cittadini. Benché ci siano degli elementi che ancora oggi possono
giustificare l'esistenza delle circoscrizioni, come ad esempio
una rappresentanza maggiore del territorio e l'individuazione
puntuale dei problemi di quartiere, ci sono altri elementi di
negatività che ci portano a ritenere non opportuna questa legge.
"A nostro giustizio - ha spiegato Corazza - riproporre le
circoscrizioni così come sono state strutturate finora è
antistorico e non tiene conto dei cambiamenti intercorsi nella
nostra società: ad esempio, oggi esiste un livello di
alfabetizzazione, anche informatica, molto più alto che in
passato e ormai la maggioranza dei cittadini si relaziona
direttamente col Comune, rendendo inutile ricorrere a questo
istituto intermedio. Sempre più spesso, inoltre, quando emergono
questioni di quartiere, sorgono comitati cittadini che se ne
fanno carico e diventano i veri punti di riferimento della
popolazione. Oggi quindi andrebbero ripensate le funzioni delle
circoscrizioni e le relative sedi dovrebbero diventare veri e
propri centri civici dove sia possibile accedere gratuitamente ad
Internet e ai servizi del Comune".
Corazza ha poi affrontato la questione dei costi: "Non è
possibile - dice - pensare alle circoscrizioni come una scuola di
formazione politica pagata coi soldi pubblici, quelle se le
facciano piuttosto i partiti. Questa legge va in netta
controtendenza rispetto a quanto si sta annunciando a livello
nazionale tagliando i costi della politica, riducendo la spesa
pubblica e procedendo a semplificazioni e snellimenti della
struttura pubblica (con anche la cancellazione di Province e
Comunità montane)".
"Addirittura - conclude il dipietrista - con questa legge non si
lascia autonomia ai singoli Comuni di decidere, ma di fatto gli
si impone di attivare le circoscrizioni che la legge nazionale
invece abrogava per i comuni sotto i 100 mila abitanti".