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Idv: Corazza, circoscrizioni antistoriche e costose

27.05.2010
17:21
(ACON) Trieste, 27 mag - COM/AB - La proposta di legge sulle circoscrizioni comunali vede Idv contraria - così il capogruppo Alessandro Corazza - in quanto è in controtendenza con le intenzioni nazionali di snellimento e diminuzione dei costi della politica. E se i partiti hanno la necessità di scuole di formazione politica se le paghino con i propri soldi".

La contrarietà è dovuta anche al fatto che la norma reintroduce in regione quello che a livello statale era stato abrogato proprio per iniziativa dell'Idv nazionale. Corazza ha presentato una decina di emendamenti e sarà relatore di minoranza della legge per portare avanti una posizione di contrarietà rispetto agli altri partiti PD, Pdl, UDC, Sinistra Arcobaleno e Cittadini-Libertà Civica che invece si sono detti favorevoli al testo.

"Una legge - ha commentato Corazza - che nasce più dalle esigenze dei partiti e dei politici che non dalle reali esigenze dei cittadini. Benché ci siano degli elementi che ancora oggi possono giustificare l'esistenza delle circoscrizioni, come ad esempio una rappresentanza maggiore del territorio e l'individuazione puntuale dei problemi di quartiere, ci sono altri elementi di negatività che ci portano a ritenere non opportuna questa legge.

"A nostro giustizio - ha spiegato Corazza - riproporre le circoscrizioni così come sono state strutturate finora è antistorico e non tiene conto dei cambiamenti intercorsi nella nostra società: ad esempio, oggi esiste un livello di alfabetizzazione, anche informatica, molto più alto che in passato e ormai la maggioranza dei cittadini si relaziona direttamente col Comune, rendendo inutile ricorrere a questo istituto intermedio. Sempre più spesso, inoltre, quando emergono questioni di quartiere, sorgono comitati cittadini che se ne fanno carico e diventano i veri punti di riferimento della popolazione. Oggi quindi andrebbero ripensate le funzioni delle circoscrizioni e le relative sedi dovrebbero diventare veri e propri centri civici dove sia possibile accedere gratuitamente ad Internet e ai servizi del Comune".

Corazza ha poi affrontato la questione dei costi: "Non è possibile - dice - pensare alle circoscrizioni come una scuola di formazione politica pagata coi soldi pubblici, quelle se le facciano piuttosto i partiti. Questa legge va in netta controtendenza rispetto a quanto si sta annunciando a livello nazionale tagliando i costi della politica, riducendo la spesa pubblica e procedendo a semplificazioni e snellimenti della struttura pubblica (con anche la cancellazione di Province e Comunità montane)".

"Addirittura - conclude il dipietrista - con questa legge non si lascia autonomia ai singoli Comuni di decidere, ma di fatto gli si impone di attivare le circoscrizioni che la legge nazionale invece abrogava per i comuni sotto i 100 mila abitanti".