Pdl: Novelli su accorpamento OGS Trieste a CNR
(ACON) Trieste, 29 mag - COM/AB - "Evitare la chiusura
dell'Istituto di oceanografia e geofisica sperimentale di Trieste
o, in alternativa, nel caso venga deciso un accorpamento con il
CNR, adottare criteri per razionalizzarne l'operato e finalizzare
le linee di ricerca assicurandone la specificità".
E' quanto chiede il consigliere regionale del Pdl Roberto Novelli
in un'interpellanza presentata alla Giunta.
"A fronte della manovra economica da 24 miliardi presentata dal
Governo - rileva Novelli - e giustificata dalla necessità di
provvedere al taglio o alla soppressione di enti inutili, si è
profilata l'ipotesi di scioglimento dell'OGS o del suo eventuale
accorpamento con il CNR".
"L'OGS, che ha sede a Trieste, è strutturato in cinque
dipartimenti, tra i quali vi è anche il Centro sismografico di
Udine, di rilievo soprattutto a seguito della sismicità del
territorio regionale e degli eventi legati al terremoto del 1976,
ma la cui attività operativa ha riflessi anche nel vicino
Veneto".
"Oltre a svolgere e promuovere studi e ricerche nei campi
dell'oceanografia, geofisica, sismologia e biologia del mare -
prosegue l'esponente del Pdl - l'OGS rappresenta una realtà di
primo piano non solo in ambito regionale. L'Ente gode, infatti,
di riconoscimenti sia in Italia che all'estero, anche per la
capacità e professionalità del personale e riceve finanziamenti
per circa 15 milioni di euro l'anno dallo Stato e altrettanti dai
privati e dalle imprese che richiedono attività di ricerca".
"L'ipotesi di accorpamento, che sembrerebbe sia stata decisa
senza consultare i rappresentanti dell'Ente e il ministero
dell'Istruzione, Università e Ricerca, potrebbe comportare una
forte riduzione delle risorse assegnate all'Istituto,
compromettendo l'attività di ricerca e l'autonomia dipartimentale
raggiunta. Allo stesso tempo verrebbe penalizzato il
raggiungimento degli obiettivi programmati".
"Per tutti questi motivi - conclude Novelli - chiedo alla Giunta
regionale di intraprendere un'opera di mediazione con il Governo
nazionale per evitare la chiusura di uno dei maggiori enti di
ricerca italiani e internazionali".