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Pens: Ferone, no a taglio scuole materne in montagna

31.05.2010
14:39
(ACON) Trieste, 31 mag - COM/DT - "La Regione intervenga urgentemente per garantire l'attivazione di scuole per l'infanzia in tutta l'area montana della regione, al di là del numero degli iscritti. Un segnale di attenzione per un territorio già fortemente in difficoltà e per evitare ulteriori disagi alla popolazione". E' Luigi Ferone a chiederlo, in un'interrogazione alla Giunta.

"Sta suscitando grande preoccupazione nell'Alto Friuli il pericolo che scuole con meno di 18 iscritti vengano soppresse. Le aree montane del Friuli Venezia Giulia - ricorda il consigliere del Partito Pensionati - sono già penalizzate sotto molti aspetti e combattere lo spopolamento della montagna passa anche attraverso il potenziamento di tutti i servizi essenziali come scuole e uffici postali, ad esempio.

"Ma la politica dei tagli a tutti i costi e la rigida applicazione dei parametri su organici e composizione delle classi rischiano di creare danni irreparabili, perché non ci saranno classi di scuola materna e conseguentemente non ci saranno nemmeno prime elementari. Alla fine, i ragazzi saranno costretti a frequentare le scuole di altri centri e così facendo si causa lo sradicamento e la cancellazione di cultura, tradizioni, abbandono di realtà montane che stentano fortemente a sopravvivere alle troppe difficoltà quotidiane che la popolazione deve affrontare.

"Se la razionalizzazione della spesa - conclude Ferone - ha giustamente un senso e i criteri introdotti hanno una logica, questo non toglie che il tutto vada applicato con raziocinio, tenendo conto della realtà a cui ci si riferisce. Pertanto non è credibile, e soprattutto non è giusto, che realtà come Ampezzo, Forni di Sotto, Sauris, Illegio, Comeglians, Ravascletto, Forni Avoltri, Rigolato, Cercivento, Ipponzo, e Lauco siano privati della scuola per l'infanzia. E chissà quanti altri centri si troveranno nella stessa situazione, non solo per la materna ma anche per la prima elementare".