Pens: Ferone, no a taglio scuole materne in montagna
(ACON) Trieste, 31 mag - COM/DT - "La Regione intervenga
urgentemente per garantire l'attivazione di scuole per l'infanzia
in tutta l'area montana della regione, al di là del numero degli
iscritti. Un segnale di attenzione per un territorio già
fortemente in difficoltà e per evitare ulteriori disagi alla
popolazione". E' Luigi Ferone a chiederlo, in un'interrogazione
alla Giunta.
"Sta suscitando grande preoccupazione nell'Alto Friuli il
pericolo che scuole con meno di 18 iscritti vengano soppresse. Le
aree montane del Friuli Venezia Giulia - ricorda il consigliere
del Partito Pensionati - sono già penalizzate sotto molti aspetti
e combattere lo spopolamento della montagna passa anche
attraverso il potenziamento di tutti i servizi essenziali come
scuole e uffici postali, ad esempio.
"Ma la politica dei tagli a tutti i costi e la rigida
applicazione dei parametri su organici e composizione delle
classi rischiano di creare danni irreparabili, perché non ci
saranno classi di scuola materna e conseguentemente non ci
saranno nemmeno prime elementari. Alla fine, i ragazzi saranno
costretti a frequentare le scuole di altri centri e così facendo
si causa lo sradicamento e la cancellazione di cultura,
tradizioni, abbandono di realtà montane che stentano fortemente a
sopravvivere alle troppe difficoltà quotidiane che la popolazione
deve affrontare.
"Se la razionalizzazione della spesa - conclude Ferone - ha
giustamente un senso e i criteri introdotti hanno una logica,
questo non toglie che il tutto vada applicato con raziocinio,
tenendo conto della realtà a cui ci si riferisce. Pertanto non è
credibile, e soprattutto non è giusto, che realtà come Ampezzo,
Forni di Sotto, Sauris, Illegio, Comeglians, Ravascletto, Forni
Avoltri, Rigolato, Cercivento, Ipponzo, e Lauco siano privati
della scuola per l'infanzia. E chissà quanti altri centri si
troveranno nella stessa situazione, non solo per la materna ma
anche per la prima elementare".