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PD: Moretton, Tondo per A4 e Riccardi per Autovie Venete

31.05.2010
10:05
(ACON) Trieste, 31 mag - COM/AB - Il presidente della Regione Renzo Tondo e l'assessore Riccardo Riccardi nel mirino di Gianfranco Moretton, capogruppo PD in Consiglio regionale, per la questione autostrada A4 il primo e per le opere da realizzare da parte di Autovie venete il secondo.

Troppo facile - afferma Moretton riferito a Tondo - lasciare il ruolo di Commissario straordinario quando tutto sembra precipitare per le mancate risposte romane. Le sue esternazioni nel rivendicare come un grande merito il piano finanziario di 2,3 miliari di euro non sono assolutamente accettabili. Non è corretto e tanto meno vero che quei finanziamenti siano, come dice Tondo, nostre risorse: sono quattrini che saranno versati dalle tasche di cittadini e imprese quando pagheranno un pedaggio autostradale salatissimo (si parla di tre volte di più rispetto quello che oggi è in vigore).

La realtà - aggiunge Moretton - è che Tondo si trova in gravissima difficoltà perché i nodi della sua inefficienza stanno arrivando al pettine. La sua testardaggine nel non aver chiesto al Governo nazionale il cofinanziamento per realizzare una viabilità che non è solo un problema regionale ma soprattutto nazionale, penalizzerà fortemente la nostra economia per i costi rilevanti che specialmente le imprese dovranno sopportare. L'inerzia dimostrata quale Commissario straordinario per l'emergenza è evidente per aver ritardato le procedure per l'inizio dei lavori sull'A4. Ora Tondo si lamenta dei ritardi per le mancate risposte dello Stato, dimenticandosi che nonostante le tante avvisaglie che lo preavvertivano che a Roma qualcosa non funzionava, imperterrito continuava a dispensare ottimismo, assicurando che i ministeri competenti avrebbero dato il via al finanziamento della terza corsia in tempi rapidissimi.

Adesso che Tondo capisce di essere di fronte a una situazione gravissima, che potrebbe compromettere definitivamente la realizzazione della grande opera viaria, reagisce nei confronti del Governo Berlusconi con una timida quanto inconsistente minaccia di dimissioni nel caso lo Stato non accelerasse le procedure. Francamente ci sembra poco, ma se proprio non dovesse farcela, che si decida a gettare la spugna. Noi comunque abbiamo sempre ribadito, nell'interesse della nostra gente, che se Tondo ritiene siamo disponibili a fare squadra per giocare assieme questa difficile partita, nella speranza di non essere ancora una volta respinti.

Per quanto riguarda l'assessore Riccardi, Moretton gli chiede di dire come stanno le cose in Autovie venete, visto che le conosce molto bene essendone stato il direttore fino a due anni prima di diventare assessore. La situazione finanziaria delle opere da realizzare non è confortante. Non solo perché manca la copertura dell'ultimo quinto come lui stesso ammette, ma ciò che manca realmente è la copertura di cassa senza la quale le imprese non possono essere pagate.

Non a caso la società di Autovie è impegnata a ricercare dal sistema bancario i finanziamenti che mancano all'appello. Di fatto, non mancano solo i seicento milioni di copertura, ma molti di più sul piano della liquidità per un importo di circa due miliardi di euro. Basta quindi con promesse e chiacchiere, e si agisca con forza presso il Governo Berlusconi.

Sul fatto che le opere siano partite è il minimo che la gestione commissariale potesse fare, dato che sarebbero dovute partire un anno fa come da cronoprogramma. E' bene che Riccardi non cerchi alibi addossando responsabilità al passato, ma si assuma le sue senza indugiare ancora, altrimenti anche lui, come Tondo, getti la spugna.