PD: Moretton, Tondo per A4 e Riccardi per Autovie Venete
(ACON) Trieste, 31 mag - COM/AB - Il presidente della Regione
Renzo Tondo e l'assessore Riccardo Riccardi nel mirino di
Gianfranco Moretton, capogruppo PD in Consiglio regionale, per la
questione autostrada A4 il primo e per le opere da realizzare da
parte di Autovie venete il secondo.
Troppo facile - afferma Moretton riferito a Tondo - lasciare il
ruolo di Commissario straordinario quando tutto sembra
precipitare per le mancate risposte romane. Le sue esternazioni
nel rivendicare come un grande merito il piano finanziario di 2,3
miliari di euro non sono assolutamente accettabili. Non è
corretto e tanto meno vero che quei finanziamenti siano, come
dice Tondo, nostre risorse: sono quattrini che saranno versati
dalle tasche di cittadini e imprese quando pagheranno un pedaggio
autostradale salatissimo (si parla di tre volte di più rispetto
quello che oggi è in vigore).
La realtà - aggiunge Moretton - è che Tondo si trova in
gravissima difficoltà perché i nodi della sua inefficienza stanno
arrivando al pettine. La sua testardaggine nel non aver chiesto
al Governo nazionale il cofinanziamento per realizzare una
viabilità che non è solo un problema regionale ma soprattutto
nazionale, penalizzerà fortemente la nostra economia per i costi
rilevanti che specialmente le imprese dovranno sopportare.
L'inerzia dimostrata quale Commissario straordinario per
l'emergenza è evidente per aver ritardato le procedure per
l'inizio dei lavori sull'A4. Ora Tondo si lamenta dei ritardi per
le mancate risposte dello Stato, dimenticandosi che nonostante le
tante avvisaglie che lo preavvertivano che a Roma qualcosa non
funzionava, imperterrito continuava a dispensare ottimismo,
assicurando che i ministeri competenti avrebbero dato il via al
finanziamento della terza corsia in tempi rapidissimi.
Adesso che Tondo capisce di essere di fronte a una situazione
gravissima, che potrebbe compromettere definitivamente la
realizzazione della grande opera viaria, reagisce nei confronti
del Governo Berlusconi con una timida quanto inconsistente
minaccia di dimissioni nel caso lo Stato non accelerasse le
procedure. Francamente ci sembra poco, ma se proprio non dovesse
farcela, che si decida a gettare la spugna. Noi comunque abbiamo
sempre ribadito, nell'interesse della nostra gente, che se Tondo
ritiene siamo disponibili a fare squadra per giocare assieme
questa difficile partita, nella speranza di non essere ancora
una volta respinti.
Per quanto riguarda l'assessore Riccardi, Moretton gli chiede di
dire come stanno le cose in Autovie venete, visto che le conosce
molto bene essendone stato il direttore fino a due anni prima di
diventare assessore. La situazione finanziaria delle opere da
realizzare non è confortante. Non solo perché manca la copertura
dell'ultimo quinto come lui stesso ammette, ma ciò che manca
realmente è la copertura di cassa senza la quale le imprese non
possono essere pagate.
Non a caso la società di Autovie è impegnata a ricercare dal
sistema bancario i finanziamenti che mancano all'appello. Di
fatto, non mancano solo i seicento milioni di copertura, ma molti
di più sul piano della liquidità per un importo di circa due
miliardi di euro. Basta quindi con promesse e chiacchiere, e si
agisca con forza presso il Governo Berlusconi.
Sul fatto che le opere siano partite è il minimo che la gestione
commissariale potesse fare, dato che sarebbero dovute partire un
anno fa come da cronoprogramma. E' bene che Riccardi non cerchi
alibi addossando responsabilità al passato, ma si assuma le sue
senza indugiare ancora, altrimenti anche lui, come Tondo, getti
la spugna.