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PD: Lupieri, situazione non confortante per liste d'attesa

31.05.2010
10:03
(ACON) Trieste, 31 mag - COM/AB - Mentre la III Commissione consiliare competente attende ormai da troppi mesi che l'assessore Kosic presenti la relazione che documenta lo stato di attuazione della legge sulle liste di attesa, il rapporto che fotografa la situazione al primo aprile scorso rileva come la situazione non sia confortante.

A metterlo in evidenza è il consigliere regionale del PD Sergio Lupieri, che aggiunge.

Per numerose prestazioni il numero dei giorni ai quali i cittadini-pazienti sono costretti prima di ottenere la prestazione necessaria è ancora troppo elevato, e l'obiettivo della legge di impedire sempre e comunque le agende chiuse non è stato raggiunto. Permane così il blocco delle prenotazioni per eccesso di domanda per risonanza magnetica, TAC, ecocolor doppler vascolare, ecocardiografie, a macchia di leopardo a seconda delle aziende sanitarie e ospedaliere regionali, e soprattutto quando non vi è la priorità clinica dell'urgenza. Talvolta le attese sono a dir poco clamorose, come per una visita diabetologica richiesta in aprile e calendarizzata per gennaio 2011, o per i 663 giorni di un esame esofago-gastro-duodenale. Ma anche visite oculistiche, e controlli mammografici ed ecografici mammari, se non hanno la priorità clinica rischiano spesso di finire in agende chiuse.

Le integrazioni alle linee per la gestione del servizio sanitario regionale nel 2010 prevedono che siano le aziende presenti nell'Area vasta ad accordarsi per individuare le prestazioni critiche che richiedono di intervenire per la contrazione dei tempi di attesa. Certamente la mancanza di una relazione che documenti l'opinione di esperti del settore e di utenti sulla velocità di fruizione delle prenotazioni e sul funzionamento del sistema di prenotazione, non aiuta. Come sarebbe certamente utile conoscere quali sono le modalità di applicazione degli strumenti di incentivazione introdotti e quali le eventuali criticità emerse nel renderli operativi.

Alla legge sui tempi di attesa non è seguito quel monitoraggio e quell'attenzione necessaria a poterla rendere operativa, e ora le conseguenze divengono sempre più evidenti. Inoltre, per alcuni esami non vi è alcuna attesa perchè non è prevista neanche la loro richiesta, come per visite allergologiche con le relative prove per persone sopra i 65 anni, o per ecodoppler agli arti inferiori per controllare la situazione vascolare. Come gravissima permane la situazione sulle attese per interventi chirurgici, ortopedici, urologici, di chirurgia generale e di neurochirurgia, per i quali bisogna attendere fino a un anno, mentre gli interventi oncologici attendono fino a 30-60 giorni.

L'Assessore Kosic e il direttore centrale Basaglia devono intervenire in modo forte e deciso, perchè il biglietto da visita del buon funzionamento di un servizio sanitario regionale è anche costituito dai tempi di attesa, e giornalmente i cittadini-pazienti ne possono verificare l'efficacia.