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Citt: Alunni Barbarossa, nuove cure per sclerosi multipla

03.06.2010
16:22
(ACON) Trieste, 03 giu - COM/ET - E' stata discussa in Aula l'interpellanza di Stefano Alunni Barbarossa (Citt) nella quale chiedeva alla Giunta di inserire la regione nello studio terapico sull'insufficienza venosa cronica cerebrospinale, che potrebbe essere correlata alla più complessa patologia della sclerosi multipla.

Il consigliere di Cittadini-Libertà Civica si riferiva al nuovo intervento di angioplastica messo a punto dall'equipe del professor Paolo Zamboni dell'Università di Ferrara e dal dottor Fabrizio Salvi dell'Ospedale Belluria di Bologna. Un intervento che apre una nuova prospettiva di cura per la sclerosi multipla, con effetti collaterali quasi nulli e costi ridottissimi per il servizio sanitario, correlandola a un problema vascolare cronico, definito come insufficienza venosa cronica cerebrospinale.

Questa malattia, cronica, progressiva e altamente invalidante, una delle più gravi del sistema nervoso centrale, colpisce in Italia più di 58.000 persone e nel Friuli Venezia Giulia alcune centinaia.

"Attualmente - ha spiegato il consigliere nell'interpellanza - la cura di basa su terapie a base di interferoni e di immunosoppressori, che hanno pesanti effetti collaterali e risultano efficaci solo su circa 1/3 dei pazienti, con costi molto alti. Dopo aver appreso degli effetti della terapia del professor Zamboni, ma soprattutto avendo saputo che si sono già attivati gli assessorati della Salute di Sicilia, Veneto, Lombardia e Piemonte chiedendo la disponibilità del professore a ospitare presso la struttura da lui diretta professionisti locali cui trasferire il bagaglio di conoscenze necessario, ho chiesto alla Giunta di avviare e inserire la nostra regione nello studio terapico multicentrico e randomizzato in corso su questa patologia".

Nella sua risposta - puntualizza Alunni Barbarossa - l'assessore Kosic ha spiegato come la Società italiana di neurologia si sia già attivata, insieme alla Fondazione italiana sclerosi multipla, per definire le linee operative in cui sviluppare le ricerche (i progetti verranno resi operativi nelle prossime settimane) e di come il dottor Carraro abbia già preso contatto con il professor Zamboni per acquisire il bagaglio di conoscenze necessario a formulare con sicurezza la diagnosi di CCSVI.

Nella sua replica, il consigliere ha giudicato positivamente l'attenzione dimostrata dall'assessore al tema. "Il problema è molto sentito - ha concluso Alunni Barbarossa - e coinvolge tante persone che hanno il diritto di essere supportate il più possibile. Spero che la ricerca in questo e in altri campi scientifici possa continuare, perché è assolutamente urgente e necessario condurre altri studi per superare i risultati relativi alla CCSVI nella sclerosi multipla".