Citt: Alunni Barbarossa, nuove cure per sclerosi multipla
(ACON) Trieste, 03 giu - COM/ET - E' stata discussa in Aula
l'interpellanza di Stefano Alunni Barbarossa (Citt) nella quale
chiedeva alla Giunta di inserire la regione nello studio terapico
sull'insufficienza venosa cronica cerebrospinale, che potrebbe
essere correlata alla più complessa patologia della sclerosi
multipla.
Il consigliere di Cittadini-Libertà Civica si riferiva al nuovo
intervento di angioplastica messo a punto dall'equipe del
professor Paolo Zamboni dell'Università di Ferrara e dal dottor
Fabrizio Salvi dell'Ospedale Belluria di Bologna. Un intervento
che apre una nuova prospettiva di cura per la sclerosi multipla,
con effetti collaterali quasi nulli e costi ridottissimi per il
servizio sanitario, correlandola a un problema vascolare cronico,
definito come insufficienza venosa cronica cerebrospinale.
Questa malattia, cronica, progressiva e altamente invalidante,
una delle più gravi del sistema nervoso centrale, colpisce in
Italia più di 58.000 persone e nel Friuli Venezia Giulia alcune
centinaia.
"Attualmente - ha spiegato il consigliere nell'interpellanza - la
cura di basa su terapie a base di interferoni e di
immunosoppressori, che hanno pesanti effetti collaterali e
risultano efficaci solo su circa 1/3 dei pazienti, con costi
molto alti. Dopo aver appreso degli effetti della terapia del
professor Zamboni, ma soprattutto avendo saputo che si sono già
attivati gli assessorati della Salute di Sicilia, Veneto,
Lombardia e Piemonte chiedendo la disponibilità del professore a
ospitare presso la struttura da lui diretta professionisti locali
cui trasferire il bagaglio di conoscenze necessario, ho chiesto
alla Giunta di avviare e inserire la nostra regione nello studio
terapico multicentrico e randomizzato in corso su questa
patologia".
Nella sua risposta - puntualizza Alunni Barbarossa - l'assessore
Kosic ha spiegato come la Società italiana di neurologia si sia
già attivata, insieme alla Fondazione italiana sclerosi multipla,
per definire le linee operative in cui sviluppare le ricerche (i
progetti verranno resi operativi nelle prossime settimane) e di
come il dottor Carraro abbia già preso contatto con il professor
Zamboni per acquisire il bagaglio di conoscenze necessario a
formulare con sicurezza la diagnosi di CCSVI.
Nella sua replica, il consigliere ha giudicato positivamente
l'attenzione dimostrata dall'assessore al tema. "Il problema è
molto sentito - ha concluso Alunni Barbarossa - e coinvolge tante
persone che hanno il diritto di essere supportate il più
possibile. Spero che la ricerca in questo e in altri campi
scientifici possa continuare, perché è assolutamente urgente e
necessario condurre altri studi per superare i risultati relativi
alla CCSVI nella sclerosi multipla".