CR: pdl Scuola mosaicisti, relazione di minoranza (3)
(ACON) Trieste, 04 giu - ET - La proposta di legge sembra più
il tentativo da parte della maggioranza regionale di salvarsi la
coscienza scaricando su altri l'onere dei finanziamenti che hanno
già deciso di ridurre nei prossimi anni, piuttosto che un
tentativo serio di risolvere i problemi.
È questa l'opinione del relatore di minoranza sulla proposta di
legge sulla Scuola Mosaicisti del Friuli, Roberto Antonaz
(SA-PRC), sottolineando come la novità più rilevante riguarda la
possibilità di partecipazione al Consorzio di Enti locali diversi
dagli Enti locali fondatori, nonché di privati.
Apparentemente, spiega Antonaz, questa innovazione sembra mirare
a reperire risorse fresche e nuove partecipazioni per
un'Istituzione fra le più prestigiose e ricche di potenzialità
presenti sul territorio regionale, per compensare il ridotto
impegno della Regione, già iniziato con il Bilancio 2010.
Tuttavia, le norme in discussione non affrontano il problema
principale che la Scuola mosaicisti di Spilimbergo ha oggi di
fronte: come sviluppare e mettere a resa l'autorevolezza e il
credito acquisito in decenni di attività a livello
internazionale. Manca cioè la consapevolezza che serve prima di
tutto una ridefinizione del ruolo della Scuola. Un ruolo che
dovrebbe accentuare l'attività di formazione, ritornando alla
priorità didattica originaria nella quale la Scuola si è
conquistata meritatamente l'eccellenza, dando risposta ad una
domanda che può diventare crescente non solo a livello nazionale
ed internazionale, ma anche per i nostri giovani che sono ancora
esigui tra i diplomati della Scuola.
Senza chiarezza nelle prospettive non si capisce perché Enti
locali con sempre minori risorse dovrebbero interessarsi alla
Scuola di Spilimbergo, né tanto meno i privati che come è noto si
muovono solo se c'è un tornaconto. A meno che non si intenda
potenziare il settore produttivo, cioè quello che ha trasformato
progressivamente la Scuola in un ibrido tra centro di formazione
ed impresa, scelta che è tra le causa delle difficoltà che la
Scuola sta conoscendo.
Un accenno solo infine all'introduzione del "contrassegno del
mosaico artistico friulano di qualità". Ultimamente il legittimo
"orgoglio friulano" sta debordando e ci sta trascinando nel
ridicolo. Pensare che una certificazione "friulana" rappresenti
di per sé una garanzia di qualità erga omnes, è una presunzione
che rasenta il provincialismo e l'infantilismo. Per fortuna - ha
concluso il relatore - il destino di un prodotto è dovuto alla
effettiva qualità dello stesso e non alla presunzione dei
produttori.
(segue)