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PD: Menis, sugli OGM la politica tace ed evita di scegliere

04.06.2010
14:44
(ACON) Trieste, 04 giu - COM/AB - A un mese dalla semina clandestina dei primi OGM in Friuli Venezia Giulia tutto tace. Eppure gli argomenti per dibattere non mancherebbero affatto. Nonostante l'attualità del tema però, la politica, sia nazionale che regionale, fatica a esprimere una posizione chiara, fingendo un disinteresse che cela la paura di prendere posizione. A riaccendere l'attenzione sull'argomento è il consigliere regionale del Partito Democratico Paolo Menis che spiega: "Recentemente si è parlato molto della proposta di legge avanzata da oltre 50 associazioni ambientaliste per il blocco delle coltivazioni OGM ma, personalmente, già da tempo sollecitavo una riflessione sul tema, avendo depositato una mozione ancora nel marzo scorso." "Sono preoccupato - prosegue - che dopo un periodo di entusiasmo iniziale, tutto finisca nel dimenticatoio per la paura politica di prendere posizione su un tema giudicato scomodo. Non mi spiego altrimenti il continuo scaricabarile che registro a tutti i livelli. "È di pochi giorni fa la notizia che il ministero delle Politiche agricole, nel rispondere alla richiesta di alcuni agricoltori interessati alla coltivazione di sementi geneticamente modificate, si è trincerato dietro un'istruttoria che dovrebbe coinvolgere Stato, Regione e Commissione competente. Una manovra che serve solo a prendere tempo - denuncia Menis - una specie di rinvio sine die che, oltre a contrastare con quanto disposto dalla recente sentenza della Corte Costituzionale sul caso Dalla Libera in materia di principio di tempestività della risposta, non risolve il problema perché non dà alcuna risposta. "Ora la palla passa alle Regioni in molte delle quali, compresa la nostra, le proposte normative del settore giacciono nei cassetti da tempo, come nel caso di quella sulla coesistenza. Potrebbe essere che la nuova proposta di legge, avendo il sostegno di un consistente numero di associazioni del territorio abbia maggior fortuna - si augura il consigliere - il punto è il principio. Se la politica smette di decidere non può più definirsi tale, significa che sta abdicando al suo ruolo che è quello appunto di compiere delle scelte e di assumersi la responsabilità di prendere delle posizioni".