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Citt: Alunni Barbarossa, porto Trieste subiamo scelte romane

04.06.2010
15:02
(ACON) Trieste, 04 giu - COM/ET - Reputa irricevibile la risposta dell'assessore Riccardi sulla piattaforma logistica del porto di Trieste. Il consigliere regionale Stefano Alunni Barbarossa (Citt), che teme che, avendo il Cipe impegnato i fondi per tanti progetti, considerati prioritari (come la messa in sicurezza della Salerno - Reggio Calabria) la piattaforma dovrà attendere ancora.

In un'interrogazione, il consigliere chiedeva alla Giunta quali azioni concrete si intendesse adottare per garantire i finanziamenti statali necessari ad avviare i lavori di realizzazione della piattaforma logistica, visto il ruolo strategico che l'opera riveste per Trieste e per l'intera regione.

L'assessore Riccardi - evidenzia Alunni Barbarossa - ha risposto che lo sviluppo della portualità regionale è un obiettivo primario della Giunta regionale, ricordando la deliberazione recentemente assunta (finanziamento di un milione 200mila euro), la predisposizione di un disegno di legge per lo sviluppo del sistema portuale (3 milioni di euro), la recente adozione di un piano regolatore del porto di Trieste, il mandato rivestito dallo stesso assessore nel rappresentare gli interessi regionali in sede di definizione della prevista intesa Stato-Regione. L'assessore ha anche ricordato un quadro estremamente delicato per la finanza del Paese e dell'Europa e l'interesse più generale al risanamento della finanza pubblica che imporrà sacrifici non indifferenti all'intero Paese.

Da qui, la replica del consigliere Alunni Barbarossa.

"La risposta è irricevibile perché lo stanziamento a favore dell'Autorità portuale di Trieste per complessivi 4 milioni e duecento mila euro, è una somma che rispetto alle concrete esigenze del Porto potrebbe forse essere sufficiente solo per dare una mano di antiruggine ai ferri del porto, ed equivale a prendersi gioco di Trieste e dell'intera regione, dimostrando una volta di più che le scelte di Roma qui in regione le subiamo, non le discutiamo. E' stato così per cinquant'anni e di questo passo non cambierà nulla", ha concluso il consigliere.