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PD: Iacop e Marsilio, incontro su prospettive agricoltura

05.06.2010
11:41
(ACON) Trieste, 05 giu - COM/AB - Una interessante sequenza di domande e risposte su crisi mondiale, nuova PAC e prospettive per l'agricoltura del Friuli Venezia Giulia hanno caratterizzato l'incontro organizzato a Udine dai consiglieri regionali del PD Franco Iacop e Enzo Marsilio, assieme al sen. Flavio Pertoldi, dove Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo ha incontrato i rappresentanti delle organizzazioni agricole regionali.

A chi manifestava preoccupazione per il fatto che in tempi di crisi come gli attuali si inseguano le contingenze piuttosto che sviluppare con coerenza una seria politica di sviluppo, De Castro ha risposto che il rischio è reale, per cui è necessario rivolgersi ai giovani, purtroppo per ora esclusi dagli aiuti, agli agricoltori, quelli veri, e soprattutto ai loro problemi reali. La ricetta per guardare oltre la crisi è semplice: si metta al centro l'impresa, la gestione del mercato, l'organizzazione della logistica, l'aggregazione dei produttori e la concentrazione dell'offerta e si guardi alla qualità.

L'europarlamentare ha convenuto sulla necessità di semplificazione, ma spera soprattutto che l'Italia, oltre a smetterla con il vecchio vizio di complicarsi la vita, impari a rispettare gli impegni sottoscritti, cercando di muoversi per tempo in modo da poterli applicare correttamente e soprattutto in maniera indolore, come sanno fare in genere gli altri paesi Europei. Si sarebbe evitato, tanto per fare un esempio, quanto sta accadendo con la pesca, dove da quattro anni si è fatto finta di non sapere cosa sarebbe successo con il 1 giugno del 2010.

Sugli OGM l'ex ministro De Castro è stato sin troppo chiaro. Si sa che tutto quanto si produce è di fatto OGM. Il patrimonio genetico cambia, non è un elemento genetico statico. Ciò che è utile modificare è il nostro approccio al problema. Se si adotta il principio della cautela e della precauzione e ci si affida ai pareri di studi specialistici piuttosto che ai dettami politici di qualche associazione, allora si intravedono con chiarezza e serenità i percorsi da seguire.

Per quanto riguarda le aree marginali, c'è una volontà diffusa in Europa che riconosce la necessità di differenziare gli interventi per quelle aree marginali in deroga al principio della concorrenza. Si riconosce quindi la specificità delle zone di montagna, dove non ci sono le condizioni per mantenere una propria economia agricola e dove è necessario intervenire con misure straordinarie per frenare lo spopolamento e permettere la gestione del territorio. In questa direzione l'Europa sta predisponendo provvedimenti specifici che dovrebbero essere adottati entro la fine dell'anno prossimo.

In Europa, inoltre, si sta lavorando per l'elaborazione del nuovo Piano agricolo comunitario, che dovrebbe essere operativo per il 2014. Fino ad allora non ci dovrebbero essere dei cambiamenti sostanziali, ma è adesso che bisogna lavorare. E' importante quindi, per non ritrovarsi come al solito impreparati, che si definiscano quanto prima le linee strategiche e le priorità della nuova PAC. Il Governo italiano quanto prima deve fissare un percorso, dandosi uno scadenziario.