CR: mozione PD su compiti presidente del Consiglio (3)
(ACON) Trieste, 07 giu - AB - La mozione presentata dal gruppo
consiliare del PD contiene un impegno al presidente della Regione
e alla Giunta a non accettare la confusione nei ruoli di governo
e a respingere qualsiasi ingerenza esercitata con modalità non
previste e non legittimate dalla forma di governo adottata. Il
presidente del Consiglio regionale, invece, viene invitato ad
attenersi scrupolosamente, nell'esercizio delle sue funzioni e
prerogative, a quanto previsto dalla legge statutaria sulla forma
di governo e disciplinato dal Regolamento interno del Consiglio
regionale.
Con l'elezione diretta del presidente della Regione è
fondamentale - per i consiglieri del PD - la precisa e chiara
distinzione dei compiti e delle funzioni del presidente del
Consiglio da quelle del presidente della Regione, e della Giunta
in generale. Chi presiede l'Assemblea deve salvaguardare,
valorizzare e promuoverne il ruolo e assicurarle una
rappresentanza autorevole ed efficace, anche allo scopo di
bilanciare i maggiori poteri assegnati all'Esecutivo.
Il gruppo del PD però lamenta un'interpretazione del ruolo del
presidente del Consiglio non sempre conforme ai principi
introdotti. Una disinvoltura che talvolta sembra derivare dagli
obblighi di appartenenza politica, altre volte da comportamenti
personali ed è quindi preoccupato per l'indebolimento e la
perdita di autorevolezza del Consiglio regionale.
Dopo un approfondito confronto che ha visto interventi di
consiglieri di maggioranza e opposizione, il gruppo del PD ha
accolto l'invito a ritirare la mozione, ritenendosi soddisfatto
del dibattito in Aula, e ha confermato l'adesione all'ordine del
giorno presentato dalla maggioranza, ritenendolo chiaro ed
esaustivo. Il documento impegna la Giunta per il Regolamento a
ribadire le norme regolamentari a garanzia del principio di
imparzialità e a introdurre la rielezione del presidente del
Consiglio regionale a metà legislatura, in linea con quanto già
previsto per i presidenti delle Commissioni consiliari.
La mozione, pur ritirata, è stata fatta propria da Alessandro
Corazza (Idv) e da altri due consiglieri: messa in votazione è
stata respinta con 2 sì, 29 no, un astenuto e l'astensione dal
voto dichiarata da diversi consiglieri. L'ordine del giorno ha
invece ottenuto un largo consenso, con 43 sì, 2 no e 3
astensioni.
(fine)