Idv: Corazza, regolamento ronde, sua modifica è sconfitta LN
(ACON) Trieste, 10 giu - COM/DT - "La maldestra richiesta di
estensione dei termini per la presentazione delle domande da
parte dei volontari per la sicurezza è in realtà un tentativo di
nascondere una sconfitta politica testimoniata dalla scarsità di
richieste".
E' questo il commento del capogruppo in Consiglio regionale di
Idv Alessandro Corazza che, partecipando ai lavori della V
Commissione chiamata a esprimere un parere sulle modifiche del
regolamento introdotte dalla Giunta, ha fatto notare come "prima
sono stati diminuiti i fondi, ora vengono prorogati i termini:
segno che l'esigenza di istituire le ronde non c'è e non è
neppure sentita dal territorio. Questa legge, ha aggiunto, è
stata solo un tentativo di cavalcare una campagna mediatica che
in Friuli Venezia Giulia non trova alcun riscontro con la realtà
visto che viviamo in una regione con una buona integrazione
sociale e pochi episodi di criminalità".
Corazza ha poi spiegato gli effetti dannosi creati dalla norma
voluta dalla Lega Nord: "Penso sia opportuno che i cittadini
sappiano nelle mani di chi stanno mettendo la loro sicurezza. La
Lega Nord, invece che togliere garanzie introducendo
l'autocertificazione, si interroghi piuttosto sull'utilità di un
provvedimento che oggi, alla prova dei fatti, si rivela essere
stata solo uno spot elettorale.
L'unica conseguenza concreta di questa legge, ha sottolineato, è
l'ennesimo controsenso della Lega, che ci ha abituato a delle
lotte che tolgono diritti sociali agli extracomunitari e ai
comunitari residenti da pochi anni nel nostro territorio, con
l'effetto di aggravare le situazioni di marginalità sociale che
creano, esse sì, insicurezza e alimentano la criminalità. Ora,
l'unica realtà che funziona davvero e che era nata effettivamente
dalle esigenze del territorio (i nonni vigili) è messa in grave
difficoltà visto che questa legge li obbliga a doversi sottoporre
alle stesse regole burocratiche dei volontari per la sicurezza".
La Commissione, inoltre, ha accolto la proposta di Corazza di far
effettuare il test antidroga agli aspiranti volontari tramite
l'esame del capello, più efficace rispetto all'analisi delle
urine.