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Idv: Corazza, regolamento ronde, sua modifica è sconfitta LN

10.06.2010
16:58
(ACON) Trieste, 10 giu - COM/DT - "La maldestra richiesta di estensione dei termini per la presentazione delle domande da parte dei volontari per la sicurezza è in realtà un tentativo di nascondere una sconfitta politica testimoniata dalla scarsità di richieste".

E' questo il commento del capogruppo in Consiglio regionale di Idv Alessandro Corazza che, partecipando ai lavori della V Commissione chiamata a esprimere un parere sulle modifiche del regolamento introdotte dalla Giunta, ha fatto notare come "prima sono stati diminuiti i fondi, ora vengono prorogati i termini: segno che l'esigenza di istituire le ronde non c'è e non è neppure sentita dal territorio. Questa legge, ha aggiunto, è stata solo un tentativo di cavalcare una campagna mediatica che in Friuli Venezia Giulia non trova alcun riscontro con la realtà visto che viviamo in una regione con una buona integrazione sociale e pochi episodi di criminalità".

Corazza ha poi spiegato gli effetti dannosi creati dalla norma voluta dalla Lega Nord: "Penso sia opportuno che i cittadini sappiano nelle mani di chi stanno mettendo la loro sicurezza. La Lega Nord, invece che togliere garanzie introducendo l'autocertificazione, si interroghi piuttosto sull'utilità di un provvedimento che oggi, alla prova dei fatti, si rivela essere stata solo uno spot elettorale.

L'unica conseguenza concreta di questa legge, ha sottolineato, è l'ennesimo controsenso della Lega, che ci ha abituato a delle lotte che tolgono diritti sociali agli extracomunitari e ai comunitari residenti da pochi anni nel nostro territorio, con l'effetto di aggravare le situazioni di marginalità sociale che creano, esse sì, insicurezza e alimentano la criminalità. Ora, l'unica realtà che funziona davvero e che era nata effettivamente dalle esigenze del territorio (i nonni vigili) è messa in grave difficoltà visto che questa legge li obbliga a doversi sottoporre alle stesse regole burocratiche dei volontari per la sicurezza".

La Commissione, inoltre, ha accolto la proposta di Corazza di far effettuare il test antidroga agli aspiranti volontari tramite l'esame del capello, più efficace rispetto all'analisi delle urine.