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Federalismo solidale, Bortuzzo per l'Ass. consiglieri regionali

16.06.2010
16:48
(ACON) Trieste, 16 giu - COM/MPB - Alla manifestazione delle settimane del federalismo solidale, svoltasi recentemente a Pordenone, ha partecipato anche l'Associazione Consiglieri regionali del Friuli Venezia Giulia, rappresentata dal vicepresidente Matteo Bortuzzo.

Bortuzzo, che ha portato il saluto del presidente Bruno Longo impossibilitato a intervenire, ha sottolineato il valore dell'iniziativa, strettamente legata all'attualità e ha ricordato come l'Associazione, proprio sui temi della attualità politica, si sia sempre attivata con contatti, studi e convegni che hanno riguardato l'autonomia degli statuti speciali, le potestà della Regione sugli statuti degli Enti locali, il futuro dei Balcani, e ciò sempre in una prospettiva europea. L'approfondimento delle tematiche europee e delle ricadute che le normative europee hanno sulla Regione sono state anche al centro delle iniziative svolte con gli studenti e gli insegnanti delle scuole superiori, (otto i cicli finora svolti) mentre il prossimo convegno, attualmente in preparazione, riguarderà il federalismo e porrà l'attenzione sulla fiscalità.

In merito al tema della manifestazione, Bortuzzo ha affermato che il Federalismo va visto nel contesto di una sana e corretta concorrenzialità, pur sempre negli ambiti e nelle norme nazionali ed europee che ne definiscono gli spazi.

"Solidale", è una parola che, inserita nella politica, può ingenerare una serie di ipotesi non sempre positive se viste in funzione della efficacia di un sistema - ha aggiunto - perché troppo spesso la solidarietà si coniuga con l'assistenzialismo generando anomalie macroscopiche e insostenibili. "L''introduzione del "federalismo governante" e di reale sussidiarietà nella struttura dello Stato - ha avvertito Bortuzzo - intralcia alcuni centri di potere tradizionale e soprattutto gli epigoni mai vinti del centralismo. "Una dottrina politica favorevole alla federazione e quindi al decentramento che si ispira a un ideale di pacifica convivenza introduce a un modo neutro di amministrare, dove l'equità e la solidarietà devono trovare risposte in un quadro di obiettivi e scelte riformatrici che provengano da un'unità d'intenti e di sforzi congiunti di tutti e a tutti i livelli istituzionali.

"Pertanto va rifiutato un federalismo "inquinato" che si prefiguri come una via di fuga dalle responsabilità o come modo subdolo per conservare privilegi, rendite di posizione o, peggio ancora, politiche dilapidatorie e senza ombra di risanamento finanziario.

"Attorno a questa questione, anche gli attendismi, i distinguo, le pause di riflessione possono portare ad un logoramento della domanda politica per un Italia diversa, e fra il qualunquismo dilagante già si fa strada per certuni l'amara conclusione che non c'è alternativa alla navigazione a vista e che è utopia chiedere il salto di qualità del sistema.

"Il regionalismo e il federalismo sono concezioni costituzionali immaginate per raccogliere le "diversità" e farle coabitare in uno Stato che le riconosca e le rispetti. "Dunque - è la riflessione e l'esortazione finale di Bortuzzo - la tutela delle "diversità" merita una strategia più forte di quella che si è vista finora, meno prona agli interessi di leader politici di turno e più collegata alla cultura dell'economia di mercato, dell'internazionalizzazione, della competitività, della professionalità e dell'equità".