Federalismo solidale, Bortuzzo per l'Ass. consiglieri regionali
(ACON) Trieste, 16 giu - COM/MPB - Alla manifestazione delle
settimane del federalismo solidale, svoltasi recentemente a
Pordenone, ha partecipato anche l'Associazione Consiglieri
regionali del Friuli Venezia Giulia, rappresentata dal
vicepresidente Matteo Bortuzzo.
Bortuzzo, che ha portato il saluto del presidente Bruno Longo
impossibilitato a intervenire, ha sottolineato il valore
dell'iniziativa, strettamente legata all'attualità e ha ricordato
come l'Associazione, proprio sui temi della attualità politica,
si sia sempre attivata con contatti, studi e convegni che hanno
riguardato l'autonomia degli statuti speciali, le potestà della
Regione sugli statuti degli Enti locali, il futuro dei Balcani, e
ciò sempre in una prospettiva europea. L'approfondimento delle
tematiche europee e delle ricadute che le normative europee
hanno sulla Regione sono state anche al centro delle iniziative
svolte con gli studenti e gli insegnanti delle scuole superiori,
(otto i cicli finora svolti) mentre il prossimo convegno,
attualmente in preparazione, riguarderà il federalismo e porrà
l'attenzione sulla fiscalità.
In merito al tema della manifestazione, Bortuzzo ha affermato che
il Federalismo va visto nel contesto di una sana e corretta
concorrenzialità, pur sempre negli ambiti e nelle norme nazionali
ed europee che ne definiscono gli spazi.
"Solidale", è una parola che, inserita nella politica, può
ingenerare una serie di ipotesi non sempre positive se viste in
funzione della efficacia di un sistema - ha aggiunto - perché
troppo spesso la solidarietà si coniuga con l'assistenzialismo
generando anomalie macroscopiche e insostenibili.
"L''introduzione del "federalismo governante" e di reale
sussidiarietà nella struttura dello Stato - ha avvertito
Bortuzzo - intralcia alcuni centri di potere tradizionale e
soprattutto gli epigoni mai vinti del centralismo.
"Una dottrina politica favorevole alla federazione e quindi al
decentramento che si ispira a un ideale di pacifica convivenza
introduce a un modo neutro di amministrare, dove l'equità e la
solidarietà devono trovare risposte in un quadro di obiettivi e
scelte riformatrici che provengano da un'unità d'intenti e di
sforzi congiunti di tutti e a tutti i livelli istituzionali.
"Pertanto va rifiutato un federalismo "inquinato" che si
prefiguri come una via di fuga dalle responsabilità o come modo
subdolo per conservare privilegi, rendite di posizione o, peggio
ancora, politiche dilapidatorie e senza ombra di risanamento
finanziario.
"Attorno a questa questione, anche gli attendismi, i distinguo,
le pause di riflessione possono portare ad un logoramento della
domanda politica per un Italia diversa, e fra il qualunquismo
dilagante già si fa strada per certuni l'amara conclusione che
non c'è alternativa alla navigazione a vista e che è utopia
chiedere il salto di qualità del sistema.
"Il regionalismo e il federalismo sono concezioni costituzionali
immaginate per raccogliere le "diversità" e farle coabitare in
uno Stato che le riconosca e le rispetti.
"Dunque - è la riflessione e l'esortazione finale di Bortuzzo -
la tutela delle "diversità" merita una strategia più forte di
quella che si è vista finora, meno prona agli interessi di leader
politici di turno e più collegata alla cultura dell'economia di
mercato, dell'internazionalizzazione, della competitività, della
professionalità e dell'equità".