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I Comm: variazioni di bilancio, il dibattito (1)

16.06.2010
18:13
(ACON) Trieste, 16 giu - DT - Dopo le relazioni dei presidenti delle Commissioni per le parti di competenza, in I Commissione integrata, presieduta da Gaetano Valenti (Pdl), ha avuto inizio il dibattito generale sulla manovra finanziaria di metà anno.

Un assestamento povero di risorse e di contenuti, per l'opposizione, il massimo con il minimo per la maggioranza.

Una non-manovra, scarna nelle parole e nel significato, l'ha definita così Igor Kocijancic, della SA-PRC. In un clima di grande austerità desta sospetto la norma che corre in soccorso a Ronchi, evidentemente le risorse si trovano sempre.

Per Giorgio Baiutti (PD) da parte della Giunta non c'è stata la volontà di dar corpo a riforme strutturali che andassero nella direzione del contenimento della spesa e della razionalizzazione degli interventi. Bisognava anticipare, in questo provvedimento, quella che sarà la Finanziaria 2011.

Mi auguro che sull'aeroporto regionale ci sia un progetto, ha sostenuto Franco Brussa, PD. Non vorrei che l'Europa lo considerasse un aiuto pubblico. Le variazioni di bilancio servono anche a fare uno screening su cose che hanno o non hanno funzionato, qui non si è fatto. E non c'è un euro sulle fonti alternative energetiche.

Ci auguriamo che lo Stato restituisca i 282 milioni di euro di compartecipazione, ha dichiarato Piero Colussi (Citt). A bilancio, però, ne sono stati iscritti 250, i 32 che mancano da qualche parte devono spuntare. Su questo punto c'è il sostegno di tutto il Consiglio. Inoltre, vanno trovate risorse per la cultura.

Manca un'idea di Regione, ci sono solo interventi finanziari, e sembra che la crisi non ci sia più perché non si è investito sulle tematiche sociali ed economiche, sulla ricerca, l'università, ha sostenuto Alessandro Corazza, di Idv. Spero di non trovarmi in Aula interventi ad personam.

Manovra difficile ma percorsa con grande coraggio e onestà nei numeri, vista la crisi, ha ribattuto al centrosinistra Paride Cargnelutti, Pdl. Non c'è un euro per la sanità? E' una buona notizia, vuol dire che non ci sono debiti da ripianare.

Alessandro Colautti, Pdl, ha ricordato come il crollo delle compartecipazioni sia il vero problema. E' un assestamento minimale in cui però c'è l'impegno verso i Comuni, c'è il sostegno alle ATER. Le cifre non vanno lette agganciate a questa manovra ma ricordate in una logica di continuità che la maggioranza ha portato avanti in questi anni.

La manovra non individua nuove strategie su settori che potrebbero agevolare la ripresa, come ad esempio il turismo, ha commentato Roberto Marin, Pdl. E non c'è nulla sulla pesca, settore in cui 500 addetti rischiano di perdere il lavoro.

Per Mara Piccin, LN, la maggioranza con senso di responsabilità ha mantenuto sempre una linea di spesa oculata. Sulla caccia le proposte di modifica sono tese a snellire e semplificare la gestione in capo alle Province. Niente risorse alla sanità? Forse previsioni di spesa tanto precise non si erano mai fatte.

Un avanzo così contenuto è segno di una buona gestione del sistema di bilancio, ha affermato Franco Baritussio, Pdl. La preoccupazione è per l'occupazione, dobbiamo insistere sugli ammortizzatori sociali, lanciamo un appello perché si insista con il governo affinché non manchino le risorse.

Secondo Maurizio Salvador, UDC, l'assestamento è l'epilogo della Finanziaria 2010 rispetto alla quale eravamo consci di dover affrontare un 2010 di sacrifici. Un anno che è il crinale di un cambiamento epocale anche per quanto attiene la gestione delle risorse pubbliche. Serve ora pensare a riforme strutturali prima di ritrovarsi all'emergenza.

Manovrina pure per Roberto Asquini, del Gruppo Misto, che va sotto il segno della continuità. Bene gli investimenti su Ronchi e il volo su Linate, adesso bisogna pensare a disincentivare il traffico merci pesante aumentando magari le tariffe autostradali.

In conclusione, la replica dell'assessore alle Risorse economiche Sandra Savino. Da quando questa Giunta si è insediata è partita la ricognizione dello stato delle finanze regionale, la necessità aguzza l'ingegno per cui, in un momento di ristrettezza, abbiamo portato a casa tutto quello che si poteva, in primis i versamenti IRPEF fuori regione, e così abbiamo recuperato a oggi 60 milioni di euro.

I duecento milioni di anticipo sulle compartecipazioni dovute dallo Stato? Ci sono, ogni allarmismo è inutile. Certo è che questa storia delle compartecipazioni è nata male, tant'è che nel 2007, l'anno del protocollo d'intesa Regione-Stato, non c'era la copertura finanziaria dello Stato.

Capitolo riforme: vanno fatte, ma costano, facciamo poche cose e ben calibrate. Sulle Autonomie locali credo sia utile tendere a un consolidato regionale per avere una visione complessiva di tutto il flusso finanziario che circola.

Infine, i due miliardi e 800 milioni di residui: è una cifra importante, ma non ho il tesoretto, si tratta di una situazione fisiologica. Certo, ci sono interventi finanziati e mai realizzati, contributi che torneranno in casa. Sono tutti strumenti, insomma, utili a cercare di formare una Finanziaria 2011 che abbia una base di partenza. In questi momenti di crisi anche questo bisogna fare, ha concluso la Savino.

(segue)

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