I Comm: variazioni di bilancio, il dibattito (1)
(ACON) Trieste, 16 giu - DT - Dopo le relazioni dei presidenti
delle Commissioni per le parti di competenza, in I Commissione
integrata, presieduta da Gaetano Valenti (Pdl), ha avuto inizio
il dibattito generale sulla manovra finanziaria di metà anno.
Un assestamento povero di risorse e di contenuti, per
l'opposizione, il massimo con il minimo per la maggioranza.
Una non-manovra, scarna nelle parole e nel significato, l'ha
definita così Igor Kocijancic, della SA-PRC. In un clima di
grande austerità desta sospetto la norma che corre in soccorso a
Ronchi, evidentemente le risorse si trovano sempre.
Per Giorgio Baiutti (PD) da parte della Giunta non c'è stata la
volontà di dar corpo a riforme strutturali che andassero nella
direzione del contenimento della spesa e della razionalizzazione
degli interventi. Bisognava anticipare, in questo provvedimento,
quella che sarà la Finanziaria 2011.
Mi auguro che sull'aeroporto regionale ci sia un progetto, ha
sostenuto Franco Brussa, PD. Non vorrei che l'Europa lo
considerasse un aiuto pubblico. Le variazioni di bilancio servono
anche a fare uno screening su cose che hanno o non hanno
funzionato, qui non si è fatto. E non c'è un euro sulle fonti
alternative energetiche.
Ci auguriamo che lo Stato restituisca i 282 milioni di euro di
compartecipazione, ha dichiarato Piero Colussi (Citt). A
bilancio, però, ne sono stati iscritti 250, i 32 che mancano da
qualche parte devono spuntare. Su questo punto c'è il sostegno di
tutto il Consiglio. Inoltre, vanno trovate risorse per la
cultura.
Manca un'idea di Regione, ci sono solo interventi finanziari, e
sembra che la crisi non ci sia più perché non si è investito
sulle tematiche sociali ed economiche, sulla ricerca,
l'università, ha sostenuto Alessandro Corazza, di Idv. Spero di
non trovarmi in Aula interventi ad personam.
Manovra difficile ma percorsa con grande coraggio e onestà nei
numeri, vista la crisi, ha ribattuto al centrosinistra Paride
Cargnelutti, Pdl. Non c'è un euro per la sanità? E' una buona
notizia, vuol dire che non ci sono debiti da ripianare.
Alessandro Colautti, Pdl, ha ricordato come il crollo delle
compartecipazioni sia il vero problema. E' un assestamento
minimale in cui però c'è l'impegno verso i Comuni, c'è il
sostegno alle ATER. Le cifre non vanno lette agganciate a questa
manovra ma ricordate in una logica di continuità che la
maggioranza ha portato avanti in questi anni.
La manovra non individua nuove strategie su settori che
potrebbero agevolare la ripresa, come ad esempio il turismo, ha
commentato Roberto Marin, Pdl. E non c'è nulla sulla pesca,
settore in cui 500 addetti rischiano di perdere il lavoro.
Per Mara Piccin, LN, la maggioranza con senso di responsabilità
ha mantenuto sempre una linea di spesa oculata. Sulla caccia le
proposte di modifica sono tese a snellire e semplificare la
gestione in capo alle Province. Niente risorse alla sanità? Forse
previsioni di spesa tanto precise non si erano mai fatte.
Un avanzo così contenuto è segno di una buona gestione del
sistema di bilancio, ha affermato Franco Baritussio, Pdl. La
preoccupazione è per l'occupazione, dobbiamo insistere sugli
ammortizzatori sociali, lanciamo un appello perché si insista con
il governo affinché non manchino le risorse.
Secondo Maurizio Salvador, UDC, l'assestamento è l'epilogo della
Finanziaria 2010 rispetto alla quale eravamo consci di dover
affrontare un 2010 di sacrifici. Un anno che è il crinale di un
cambiamento epocale anche per quanto attiene la gestione delle
risorse pubbliche. Serve ora pensare a riforme strutturali prima
di ritrovarsi all'emergenza.
Manovrina pure per Roberto Asquini, del Gruppo Misto, che va
sotto il segno della continuità. Bene gli investimenti su Ronchi
e il volo su Linate, adesso bisogna pensare a disincentivare il
traffico merci pesante aumentando magari le tariffe autostradali.
In conclusione, la replica dell'assessore alle Risorse economiche
Sandra Savino. Da quando questa Giunta si è insediata è partita
la ricognizione dello stato delle finanze regionale, la necessità
aguzza l'ingegno per cui, in un momento di ristrettezza, abbiamo
portato a casa tutto quello che si poteva, in primis i versamenti
IRPEF fuori regione, e così abbiamo recuperato a oggi 60 milioni
di euro.
I duecento milioni di anticipo sulle compartecipazioni dovute
dallo Stato? Ci sono, ogni allarmismo è inutile. Certo è che
questa storia delle compartecipazioni è nata male, tant'è che nel
2007, l'anno del protocollo d'intesa Regione-Stato, non c'era la
copertura finanziaria dello Stato.
Capitolo riforme: vanno fatte, ma costano, facciamo poche cose e
ben calibrate. Sulle Autonomie locali credo sia utile tendere a
un consolidato regionale per avere una visione complessiva di
tutto il flusso finanziario che circola.
Infine, i due miliardi e 800 milioni di residui: è una cifra
importante, ma non ho il tesoretto, si tratta di una situazione
fisiologica. Certo, ci sono interventi finanziati e mai
realizzati, contributi che torneranno in casa. Sono tutti
strumenti, insomma, utili a cercare di formare una Finanziaria
2011 che abbia una base di partenza. In questi momenti di crisi
anche questo bisogna fare, ha concluso la Savino.
(segue)
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