Citt: Colussi, manovra, e i 32 milioni di compartecipazioni?
(ACON) Trieste, 16 giu - COM/DT - "Le poche risorse libere per la
manovra di assestamento del bilancio 2010, e cioé i 19 milioni di
euro, non tengono conto delle ulteriori entrate derivanti dalla
compartecipazione ai tributi INPS che spettano al Friuli Venezia
Giulia". Lo scrive in una nota il capogruppo dei Cittadini in
Consiglio regionale Piero Colussi.
"Oltre all'acconto di 200 milioni previsto dalla Finanziaria
statale (sul totale di 450 milioni che credevamo, allora, fossero
del Friuli Venezia Giulia), in quella regionale sono stati
opportunamente iscritti i 250 milioni mancanti per i quali si è
ancora in attesa del saldo e di certezze.
Va rilevato però, sottolinea il consigliere, che il tavolo
tecnico costituito tra Stato e Regione ha fissato in 482 i
milioni spettanti al Friuli Venezia Giulia, ragion per cui oggi,
in sede di esame della legge di assestamento, i Cittadini hanno
presentato un emendamento per iscrivere anche gli ulteriori 32
milioni tra le entrate, milioni che darebbero ossigeno a un
bilancio che, con i tagli apportati lo scorso dicembre, mette
gravemente a rischio interi comparti.
L'assessore alle Risorse economiche Sandra Savino, invece che
rispondere sul punto (ovvero iscrivere o non iscrivere tra le
entrate i 32 milioni citati), ha preferito, ancora una volta,
ricordare le difficoltà della trattativa: il che ci autorizza a
pensare - precisa Colussi - che, a partire dal presidente Tondo,
il centrodestra non voglia in nessun caso mettere in difficoltà
il governo Berlusconi, anche quando vengano pesantemente messi in
discussione diritti acquisiti del Friuli Venezia Giulia,
attestati con sentenza della Corte costituzionale.
Un comportamento grave che indebolisce la già precaria capacità
contrattuale della Regione al tavolo tecnico sul federalismo
fiscale e che fa intravedere nella Giunta una colpevole volontà
di accondiscendere di fronte alle scelte del governo. Anche a
danno dei cittadini".
Colussi infine ha anche sottolineato come durante la manovra
finanziaria di dicembre tutti si fossero impegnati a integrare
per quanto possibile i tagli alla cultura che ammontavano a 17
milioni di euro. "Nell'articolo 6 di questo assestamento - ha
però evidenziato - a oggi non c'è nulla".