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Citt: Colussi, sanità in sofferenza nel Pordenonese

17.06.2010
13:26
(ACON) Trieste, 17 giu - COM/DT - La sanità è in sicurezza o gli ospedali per acuti sono travolti dall'arrivo di pazienti con patologie croniche? Lo ha chiesto in I Commissione consiliare (che sta esaminando l'assestamento di bilancio) il capogruppo dei Cittadini Piero Colussi all'assessore alla Salute Vladimir Kosic.

"La sanità regge perché i conti sono in equilibrio? Non dubito che lo siano, ha precisato Colussi. E infatti, dati alla mano, sul piano finanziario il deficit è contenuto, anche se vorremmo sapere come questo disavanzo sarà riequilibrato. Però sarebbe utile parlare della qualità dei servizi offerti.

Troppo semplice, ha sottolineato Colussi, chiudere il capitolo sanità affermando che i conti sono a posto. Trincerarsi dietro questa linea difensiva senza avere la consapevolezza di quanto stia accadendo nelle strutture ospedaliere mi sembra sia come nascondere la polvere sotto il tappeto".

Colussi si riferisce a quanto sta accadendo in questi giorni in provincia di Pordenone, "la realtà che conosco meglio - ha rilevato - ma non credo che gli altri territori della regione non vivano situazioni simili che con l'arrivo dell'estate, e quindi dei piani ferie, non potranno che acutizzarsi".

Gli esempi concreti sono le chiusure di alcuni servizi come la RSA di Maniago, o il ridimensionamento dei reparti di medicina dell'ospedale di Pordenone, che stanno determinando importanti situazioni di sofferenza nella funzionalità del nosocomio. "Nel solo Pronto soccorso di Pordenone - ha detto Colussi - questa settimana si sono registrati 22 ricoveri di pazienti anziani provenienti in gran parte dalle case di riposo in una sola notte. Questo non era mai accaduto.

Noi siamo molto preoccupati per il futuro della sanità in Friuli Venezia Giulia e in particolar modo per il Pordenonese, area storicamente più trascurata dalle scelte politiche regionali. La situazione è drammatica anche perché stiamo assistendo alla fuga dei medici che preferiscono trasferirsi in Veneto dove gli stipendi sono più alti e le condizioni di lavoro meno stressanti. Con il blocco dei turnover chi coprirà queste carenze di organico? Non credo che con questo quadro - ha concluso Colussi - si possa parlare di sanità in sicurezza".