Citt: Colussi, sanità in sofferenza nel Pordenonese
(ACON) Trieste, 17 giu - COM/DT - La sanità è in sicurezza o gli
ospedali per acuti sono travolti dall'arrivo di pazienti con
patologie croniche? Lo ha chiesto in I Commissione consiliare
(che sta esaminando l'assestamento di bilancio) il capogruppo dei
Cittadini Piero Colussi all'assessore alla Salute Vladimir Kosic.
"La sanità regge perché i conti sono in equilibrio? Non dubito
che lo siano, ha precisato Colussi. E infatti, dati alla mano,
sul piano finanziario il deficit è contenuto, anche se vorremmo
sapere come questo disavanzo sarà riequilibrato. Però sarebbe
utile parlare della qualità dei servizi offerti.
Troppo semplice, ha sottolineato Colussi, chiudere il capitolo
sanità affermando che i conti sono a posto. Trincerarsi dietro
questa linea difensiva senza avere la consapevolezza di quanto
stia accadendo nelle strutture ospedaliere mi sembra sia come
nascondere la polvere sotto il tappeto".
Colussi si riferisce a quanto sta accadendo in questi giorni in
provincia di Pordenone, "la realtà che conosco meglio - ha
rilevato - ma non credo che gli altri territori della regione non
vivano situazioni simili che con l'arrivo dell'estate, e quindi
dei piani ferie, non potranno che acutizzarsi".
Gli esempi concreti sono le chiusure di alcuni servizi come la
RSA di Maniago, o il ridimensionamento dei reparti di medicina
dell'ospedale di Pordenone, che stanno determinando importanti
situazioni di sofferenza nella funzionalità del nosocomio. "Nel
solo Pronto soccorso di Pordenone - ha detto Colussi - questa
settimana si sono registrati 22 ricoveri di pazienti anziani
provenienti in gran parte dalle case di riposo in una sola notte.
Questo non era mai accaduto.
Noi siamo molto preoccupati per il futuro della sanità in Friuli
Venezia Giulia e in particolar modo per il Pordenonese, area
storicamente più trascurata dalle scelte politiche regionali. La
situazione è drammatica anche perché stiamo assistendo alla fuga
dei medici che preferiscono trasferirsi in Veneto dove gli
stipendi sono più alti e le condizioni di lavoro meno stressanti.
Con il blocco dei turnover chi coprirà queste carenze di
organico? Non credo che con questo quadro - ha concluso Colussi -
si possa parlare di sanità in sicurezza".