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PD: Lupieri, risparmiare non è tagliare servizi e personale

18.06.2010
18:16
(ACON) Trieste, 18 giu - COM/DT - "La sostenibilità economica del servizio sanitario non può non tenere conto di quelle che sono le ridotte entrate nelle casse regionali, ma non è con il blocco del turnover, con le scarsissime assunzioni, con economie che riducono strutture e servizi ai cittadini, che bisogna far fronte a questa situazione". Lo scrive, in una nota, Sergio Lupieri.

Per il consigliere regionale del PD "le decisioni della Giunta Tondo, attraverso gli assessori alla Salute e alla Funzione Pubblica Vladimir Kosic e Andrea Garlatti, stanno mettendo in ginocchio non solo l'assistenza ma la stessa resistenza fisica di chi lavora in corsia, con straordinari non pagati e ore aggiuntive da fare gratis.

Vi sono altri modi per poter affrontare questa situazione difficile, precisa, come - ad esempio - unificare in modo sinergico i vari uffici in carico alle Aziende sanitarie e ospedaliere della regione: l'ufficio acquisti, quello del personale, l'economato, la contabilità, l'ufficio affari legali, quello tecnico, l'informativo, e via dicendo.

Ci sarebbe un grosso miglioramento in termini di qualità, di efficienza e di economicità - aggiunge - creando una struttura unica per ogni funzione. Bisognerebbe poi potenziare al massimo l'efficienza del Dipartimento servizi condivisi che, attraverso gare di appalto unificate, farebbe risparmiare decine di decine di milioni di euro. Così come sarebbe opportuno concentrare anche l'edilizia sanitaria per contenere i costi di portineria, sorveglianza, mense, lavanderia.

Questo per dire che i modi per creare risparmio all'interno del servizio sanitario regionale per Lupieri sono molteplici ed è "un dovere morale e di responsabilità politica di chi governa portare avanti scelte di razionalizzazione delle risorse non dannose per i cittadini. La Giunta Tondo invece, commenta, riduce il personale creando sofferenza e disagio all'interno delle strutture sanitarie regionali, non solo tra gli ammalati ma anche tra gli operatori tutti.

Alla fine, conclude, quello che manca completamente nella nostra regione sono una programmazione e una pianificazione sanitaria che ci consentano di tracciare una rotta sicura in un mare agitato".