PD: Pupulin, contro crisi risorse a Mediocredito e FRIE
(ACON) Trieste, 18 giu - COM/ET - "Qualsiasi modifica
regolamentare che semplifichi la vita delle imprese ed il loro
accesso al credito la consideriamo benvenuta. Confidiamo, però,
di non doverci trovare, come è già successo più volte, di fronte
ad annunci a cui non corrispondano scelte efficaci e fatti
reali".
Paolo Pupulin, consigliere regionale del PD, in una nota ricorda
come sia già trascorso un anno dalle modifiche che l'assessore
regionale alle Attività produttive aveva comunicato, per rendere
praticabili misure già previste dalla legge anticrisi, quali la
concessione di cogaranzie ed i finanziamenti per lo smobilizzo
del credito.
"Finora - sostiene il consigliere - nel caso delle cogaranzie il
numero di richieste avanzato è stato irrisorio e per le
operazioni di smobilizzo del credito siamo ancora al punto di
partenza. Complessivamente, ad oggi, poco più della metà dei 400
milioni di euro mobilitati nelle diverse misure con la legge
anti-crisi, sono stati messi in circolazione.
"Certamente, stando così le cose, la Giunta Tondo, che vuole
presentarsi come l'immagine della praticità e dell'efficienza,
non ci fa una gran bella figura.
"Come gruppo consiliare del PD, giudichiamo sicuramente utile
un'operazione di profonda semplificazione burocratica, che si
allarghi all'insieme dei regolamenti per la concessione dei
finanziamenti regionali al sistema delle imprese, soprattutto
quelle minori, che faticano a trovare udienza e attenzione nei
rapporti con il mondo finanziario e bancario".
Secondo Pupulin è una situazione che mette a rischio la
possibilità di evadere gli ordini che la pur timida e precaria
ripresa concede alle aziende.
"La mancata definizione dell'assunzione del rischio causa -
sostiene l'esponente dell'opposizione - il mancato utilizzo e
ricorso da parte delle banche, del sistema dei confidi e delle
aziende, degli strumenti modificati.
"Non vorremmo che per sola testardaggine politica, alla fine,
risorse che potrebbero più proficuamente essere devolute verso i
canali gestiti dagli istituti, come Mediocredito e FRIE per un
ulteriore finanziamento a favore dei fondi di rotazione,
strumenti che le imprese hanno dimostrato di apprezzare ed
utilizzare, rimangano congelate ed inattive, proprio nella fase
in cui c'è bisogno del massimo sforzo di tutti per tentare di
uscire al più presto dalla crisi", conclude Pupulin.