PD: Pupulin, ASS 6, non autorizzare affidamento nuovi incarichi
(ACON) Trieste, 22 giu - COM/MPB - La situazione all'Azienda
per i servizi sanitari n°6 " Friuli Occidentale" al centro di una
nota del consigliere del Partito Democratico Paolo Pupulin
secondo il quale "non ci crede nessuno a motivazioni personali e
familiari dietro le dimissioni di Stefano Cocco, nominato
direttore amministrativo dell'azienda territoriale meno di una
settimana fa".
"Quello che però emerge con certezza - aggiunge Pupulin - è lo
stato confusionale in cui opera la direzione generale,
sballottata tra le pressioni dei suoi referenti politici e la
necessità di dotarsi di un'organizzazione all'altezza della
decisione impegnativa e pericolosa per il futuro della sanità
provinciale degli "ospedali riuniti.
"La situazione che ne sta derivando è quella di un'organizzazione
paralizzata, senza vertici legittimati proprio in un momento
delicato, che vedrebbe la necessità di avere una macchina
pienamente funzionante. Invece ci si deve confrontare con una
gestione confusa ed incerta, dove prevale una politica
clientelare che chiede alla direzione centrale della sanità
regionale di poter procedere a nuove assunzioni, con il sicuro
effetto della duplicazione di figure di valore già esistenti e
attive all'interno dell'azienda. Le conseguenze certe sono la
mortificazione delle professionalità e una forte disaffezione
delle risorse interne della dirigenza e del personale.
"A tutt'oggi, con il flop dell'operazione del direttore
amministrativo, restano scoperti altri importanti incarichi, come
quello del responsabile del personale e del bilancio e della
contabilità, figure chiave per una gestione efficiente
d'un'istituzione complessa come l'azienda territoriale. Figure
anche queste che potrebbero essere coperte con professionalità
interne.
"La direzione generale giustifica questi ritardi, al contrario,
con l'attesa della risposta alla richiesta, presente nella bozza
del piano aziendale presentato alla Regione, di poter affidare
nuovi incarichi. Ma se vi fosse una qualche disponibilità
regionale, questa sarebbe in totale conflitto con gli indirizzi
già assunti sul contenimento della spesa ospedaliera, sulla
riduzione degli organici, e con gli stessi vincoli di bilancio,
approvati dalla maggioranza di centrodestra in Consiglio. Ma
sarebbe incomprensibile ancor più davanti all'obbligo di
concordare, entro il 30 settembre prossimo, con la direzione
dell'azienda ospedaliera, come prevede la scelta e il percorso
del progetto "ospedali riuniti", le nuove piante organiche, con i
relativi passaggi verso tale azienda.
"Non riteniamo accettabile, quindi, afferma in chiusura
l'esponente del PD, nessuna nuova autorizzazione da parte della
direzione centrale sanità regionale, la stessa che sta tagliando
gli organici dappertutto con conseguenze pesanti rispetto alla
funzionalità degli ospedali e più in generale dell'erogazione dei
servizi sanitari ai cittadini.
"Sarebbe un caso da Corte dei Conti - è l'annotazione finale di
Pupulin - perché si aumenterebbero gli organici proprio in una
realtà dove contemporaneamente si lascerebbe inattiva, ma
doverosamente retribuita una parte importante e qualificata del
personale dirigenziale".