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PD: Pupulin, ASS 6, non autorizzare affidamento nuovi incarichi

22.06.2010
16:58
(ACON) Trieste, 22 giu - COM/MPB - La situazione all'Azienda per i servizi sanitari n°6 " Friuli Occidentale" al centro di una nota del consigliere del Partito Democratico Paolo Pupulin secondo il quale "non ci crede nessuno a motivazioni personali e familiari dietro le dimissioni di Stefano Cocco, nominato direttore amministrativo dell'azienda territoriale meno di una settimana fa".

"Quello che però emerge con certezza - aggiunge Pupulin - è lo stato confusionale in cui opera la direzione generale, sballottata tra le pressioni dei suoi referenti politici e la necessità di dotarsi di un'organizzazione all'altezza della decisione impegnativa e pericolosa per il futuro della sanità provinciale degli "ospedali riuniti.

"La situazione che ne sta derivando è quella di un'organizzazione paralizzata, senza vertici legittimati proprio in un momento delicato, che vedrebbe la necessità di avere una macchina pienamente funzionante. Invece ci si deve confrontare con una gestione confusa ed incerta, dove prevale una politica clientelare che chiede alla direzione centrale della sanità regionale di poter procedere a nuove assunzioni, con il sicuro effetto della duplicazione di figure di valore già esistenti e attive all'interno dell'azienda. Le conseguenze certe sono la mortificazione delle professionalità e una forte disaffezione delle risorse interne della dirigenza e del personale.

"A tutt'oggi, con il flop dell'operazione del direttore amministrativo, restano scoperti altri importanti incarichi, come quello del responsabile del personale e del bilancio e della contabilità, figure chiave per una gestione efficiente d'un'istituzione complessa come l'azienda territoriale. Figure anche queste che potrebbero essere coperte con professionalità interne.

"La direzione generale giustifica questi ritardi, al contrario, con l'attesa della risposta alla richiesta, presente nella bozza del piano aziendale presentato alla Regione, di poter affidare nuovi incarichi. Ma se vi fosse una qualche disponibilità regionale, questa sarebbe in totale conflitto con gli indirizzi già assunti sul contenimento della spesa ospedaliera, sulla riduzione degli organici, e con gli stessi vincoli di bilancio, approvati dalla maggioranza di centrodestra in Consiglio. Ma sarebbe incomprensibile ancor più davanti all'obbligo di concordare, entro il 30 settembre prossimo, con la direzione dell'azienda ospedaliera, come prevede la scelta e il percorso del progetto "ospedali riuniti", le nuove piante organiche, con i relativi passaggi verso tale azienda.

"Non riteniamo accettabile, quindi, afferma in chiusura l'esponente del PD, nessuna nuova autorizzazione da parte della direzione centrale sanità regionale, la stessa che sta tagliando gli organici dappertutto con conseguenze pesanti rispetto alla funzionalità degli ospedali e più in generale dell'erogazione dei servizi sanitari ai cittadini.

"Sarebbe un caso da Corte dei Conti - è l'annotazione finale di Pupulin - perché si aumenterebbero gli organici proprio in una realtà dove contemporaneamente si lascerebbe inattiva, ma doverosamente retribuita una parte importante e qualificata del personale dirigenziale".