PD: Brussa, su benzina dalla maggioranza promesse da marinai
(ACON) Trieste, 23 giu - COM/ET - "Tanto tuonò che piovve!
"Potrebbe essere questa, afferma il consigliere regionale del
Partito Democratico Franco Brussa, la sintesi della vicenda sulla
legge della benzina che pare abbia avuto il via libera della
maggioranza regionale.
"Dopo mesi di tira e molla tra i presentatori della proposta,
Asquini e Narduzzi, e il PdL che, assieme all'assessore regionale
alle Finanze Savino, hanno contrastato la norma, apprendiamo che
si sarebbero superate quelle parti che rischiavano di sottostare
ai rilievi della UE.
"Saremmo curiosi - prosegue Brussa - di sapere quali fossero
quelle norme in contrasto, dato che lo stesso Asquini ha
ripetutamente negato tale eventualità, in considerazione del
fatto che la sua proposta non chiamava in causa eventuali
interventi di aiuto economico sulle accise della benzina, ma
interveniva direttamente con un contributo al cittadino.
"Ho l'impressione - afferma il consigliere - che ci troviamo di
fronte a un gioco delle parti. In particolare, il PdL che,
isolato su un provvedimento che non voleva, causa la dichiarata
disponibilità del PD e delle altre forze politiche di opposizione
a votarlo, sta cercando di salvare la faccia di fronte
all'opinione pubblica.
"È curioso, che si affermi di voler approvare il provvedimento
entro luglio, quando, dalla programmazione regionale della
Commissione competente, che doveva essere convocata per le intere
giornate di mercoledì 23 e giovedì 24 giugno per approvarne il
testo, ci si è ridotti a inserire il provvedimento come secondo
punto, della convocazione della sola mattinata di domani.
Per Brussa è molto importante anche il silenzio della maggioranza
regionale sulla volontà di approvare, contestualmente alla legge,
alcune norme che riguardano la categoria dei tabaccai.
"Norme - ricorda l'esponente dell'opposizione - già presentate
come emendamento dal gruppo del PD e sulle quali si sono
ripetutamente espresse in maniera favorevole le associazioni dei
tabaccai e dei rivenditori di generi di monopolio.
"Tutto ciò - conclude Brussa - nonostante le roboanti promesse
della maggioranza e dell'assessore Savino di volersi far carico
di una categoria di lavoratori e di esercenti che hanno pagato
più di altri l'entrata della Slovenia in Europa".