Citt: nuova pdl per modificare criteri nomine in sanità
(ACON) Trieste, 24 giu - COM/ET - Creare le premesse per
avviare la costituzione di una vera classe dirigente nella sanità
del Friuli Venezia Giulia, assicurare la trasparenza delle
informazioni su tutte le procedure e sui candidati, attivare
percorsi formativi e valutativi necessari al mantenimento della
qualità della dirigenza, rivalutare il ruolo degli organismi
partecipativi delle Aziende (Collegio di direzione).
Questi i principi generali cui si ispira il progetto di legge
presentato oggi da Piero Colussi e Stefano Alunni Barbarossa del
gruppo consiliare regionale Cittadini-Libertà Civica.
La proposta di legge, è frutto di un lavoro di confronto con
medici e ordini professionali del territorio e, dice il
capogruppo Piero Colussi, "nasce dall'esigenza di modificare i
meccanismi di nomina nella gestione del Servizio sanitario
regionale che necessita di scelte compute in base alla competenza
e non all'appartenenza politica. La proposta si compone di soli 8
articoli ma, se venisse accolta, sarebbe a suo modo
rivoluzionaria.
"E' un attacco al sistema - sostiene Stefano Alunni Barbarossa -
che permette alla società civile di accedere a determinati
incarichi. I cittadini chiedono pulizia e trasparenza. Lo
svincolo dal sistema clientelare passa anche attraverso riforme
come questa. Vedremo se chi governa questa regione e il maggiore
partito di opposizione, quando questa proposta arriverà in
Commissione, farà una scelta chiara nel rispetto dei cittadini".
Se fino ad ora la nomina del direttore amministrativo e del
direttore sanitario delle aziende sanitarie e degli Irccs era di
totale competenza del direttore generale che li nominava sulla
base di un rapporto fiduciario, la proposta di legge rivede tali
meccanismi permettendo a tutti coloro possiedano i requisiti
richiesti di potersi iscrivere a degli elenchi imponendo al
direttore generale di motivare le sue scelte. Tali elenchi
saranno poi pubblicati con tanto di curricula.
Nella proposta dei Cittadini viene introdotto il principio
selettivo anche per la nomina dei primari che finora avveniva
attraverso una eccessiva discrezionalità del direttore regionale.
A valutare la professionalità dei candidati sarà una commissione
formata da cinque persone (il direttore sanitario e quattro
primari provenienti dalle regioni vicine e scelti con sorteggio).
La commissione formerà una graduatoria a seguito di un colloquio
e dell'esame del curriculum professionale. I verbali delle
procedure di selezioni saranno resi pubblici. La decisione di
nomina, in questo modo, se prima era esclusiva del direttore
generale viene così trasferita a una commissione che ha una sua
autonomia e indipendenza.
Nella proposta di legge, anche l'obbligo per la Regione di farsi
carico dell'aggiornamento dei propri manager, e di garantire un
ruolo di maggiore responsabilità al Collegio di direzione.
"La proposta - dice Colussi - ha preso avvio dalle dichiarazioni
di alcuni fra i più importanti medici italiani (Sirchia,
Veronesi, Garattini, Remuzzi, Mannucci, Maseri, ecc.) che
sottoscrissero il "Manifesto per la rinascita della sanità" dove
in sette punti venivano formalizzate proposte concrete per
migliorare il sistema sanitario senza aumentarne le spese. Il
primo di questi punti era dedicato al tema della competenza o,
meglio, alla necessità di rivedere i meccanismi di nomina sia dei
direttori generali delle Aziende ospedaliere e socio sanitarie,
sia dei dirigenti di struttura complessa (primari) affermando tra
l'altro: è necessario separare la politica dalla gestione e
scegliere i direttori generali delle ASL e degli ospedali non in
base all'appartenenza politica, ma alle competenze.
"Data l'importanza della riforma proposta che dà un'adeguata
risposta a palesi criticità del sistema pubblico, nonché alla
diffusa sensibilità ed attenzione dei cittadini nei confronti del
Servizio sanitario regionale - concludono Colussi e Alunni
Barbarossa - si confida nel sollecito esame della proposta di
legge da parte del Consiglio regionale".