VI Comm: audizione con RSU Teatro lirico Giuseppe Verdi
(ACON) Trieste, 24 giu - ET - L'impatto del decreto Bondi sul
teatro lirico Giuseppe Verdi di Trieste, una delle realtà
teatrali con meno personale e spese a livello nazionale e al
vertice della classifica italiana per il numero delle produzioni:
è su questo tema che la VI Commissione consiliare - presidente
Piero Camber (Pdl) - ha svolto un'audizione con le rappresentanze
sindacali dell'istituzione lirico sinfonica.
Il decreto renderà il lavoro ancora più precario - hanno detto i
sindacati - penalizza ballerini, blocca le assunzioni, crea
Fondazioni di serie A e di serie B, mettendo a rischio realtà
piccole come quella di Trieste. Le RSU hanno chiesto alla Regione
sostegno economico e politico, soprattutto a livello
parlamentare, oltre che di privilegiare nella nomina del nuovo
sopraintendente il criterio della managerialità. "Il rischio che
corriamo - dicono le rappresentanze - è di diventare contenitore
di spettacoli creati altrove e smettere di essere un teatro di
produzione".
Per il consigliere Roberto Antonaz (SA-PRC), questo decreto è
frutto di un fastidio generalizzato nei confronti della cultura,
un segno dei tempi sventurati che viviamo. Il presidente Camber
ha evidenziato una volontà generale di sostenere i teatri
regionali, anche in sede di variazione di bilancio.
L'assessore Molinaro ha ricordato che le Regioni si sono dette
fortemente contrarie ai contenuti del decreto. In Senato le parti
di maggior conflitto sono state rimosse, ha sottolineato
l'assessore, e ci sono state delle modifiche anche in materia di
personale. Molinaro ha ricordato come il Verdi rappresenti
un'importante realtà e che per questo motivo la Regione
contribuisce con decisione al suo bilancio Seguiremo la vicenda
in maniera puntuale, ha assicurato le RSU Molinaro.
(immagini tv)