CR: variazioni bilancio, relatore minoranza Baiutti (4)
(ACON) Trieste, 29 giu - ET - Mancanza di strategia per
contrastare la grave situazione economica e assenza di processi
di riforma strutturale della Regione per contenere la spesa
corrente, mantenere i servizi erogati e consentire investimenti e
consolidamento del settore produttivo.
Queste sono le accuse mosse da tempo dal PD, fa rilevare il
relatore Giorgio Baiutti, alle varie manovre finanziarie della
maggioranza.
Tutti gli indicatori sull'andamento dell'economia regionale
evidenziano un quadro ancora incerto per i settori produttivi,
con variazioni dei principali parametri esaminati che
sottolineano un rallentamento, mentre le variazioni tendenziali
risultano lievemente in crescita. Molto negativo il dato
dell'occupazione giovanile - non lavora il 18,9% dei ragazzi con
età tra 15 e 24 anni - e ripercussioni rilevanti sulla fascia di
età "over 35", mettendo in crisi il potere di acquisto delle
famiglie ed erodendo i risparmi che, nell'ultimo anno, hanno
registrato una diminuzione dell'8%. Su questo aspetto la manovra
non prevede nessuna azione correttiva.
I dati dei primi quattro mesi sulle ore autorizzate della cassa
integrazione ordinaria (2.601.096), straordinaria (4.147.308) e
in deroga (917.512), superano del 30% il numero complessivo del
2008 e raggiungono il 40% del totale autorizzato nel corso del
2009. Si tratta di una situazione di rilevante criticità, che
evidenzia lo stato di sofferenza del nostro comparto produttivo e
segnala il pericolo di possibile disoccupazione di buona parte
dei lavoratori in CIG.
I dati definitivi sui progetti LSU (socialmente utili), destinati
ai lavoratori in mobilità o CIG, hanno registrato soltanto 328
progetti e l'assunzione di 706 unità. Un dato eludente rispetto
alle previsioni. È necessario, secondo Baiutti, trovare
alternative rispetto a cicli di studi che portano a lauree deboli
e a un lavoro di ripiego.
Le recenti proiezioni sul gettito erariale e sulle
compartecipazioni spettanti alla Regione - che sono state al
centro dell'azione della Giunta con dei risultati aprezzabili, ma
che andrebbero perseguiti con fermezza ancora maggiore -
confermano una diminuzione delle entrate in linea con il crollo
del 12,81% che si è registrato nel 2009. Oltre 400 milioni di
euro, tra cui 167 milioni di IVA, 137,5 di IRES, 50,8 di IRPEF,
che nel 2010 condizioneranno pesantemente la legge finanziaria
del prossimo anno. Se a questo dato si aggiunge il taglio della
manovra correttiva dello Stato, che per il Friuli Venezia Giulia
inciderebbe negativamente per circa 70 milioni sui fondi FAS, e
l'incertezza sul trasferimento alla Regione della quota residua
di 283 milioni del gettito da pensioni, le risposte di contrasto
alla recessione economica potranno avere un potenziale molto
ridotto.
Da una situazione di così grave si può uscire solo puntando a una
politica attenta alle entrate regionali e al recupero di risorse
immobilizzate nelle pieghe dei documenti contabili e di bilancio.
Esiste la possibilità di recuperare fondi, anche tramite una
ricognizione sui residui perenti, sino a ora effettuata in modo
episodico su singole direzioni centrali, consentirà di evitare la
loro ingiustificata conservazione nel conto del patrimonio,
disponendo la loro cancellazione.
La partita dell'attuazione delle misure anticrisi, operative con
troppi mesi di ritardo, ha avuto riscontri molto parziali se non
contraddittori con 260 milioni (sul totale di 400) ancora
inutilizzati. Restano ancora poco chiari, e non soltanto per
ragioni finanziarie, tempi e modi di intervento su alcune
infrastrutture viarie, sulla rete della banda larga, sul comparto
energetico.
(segue)