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CR: variazioni bilancio, relatore minoranza Baiutti (4)

29.06.2010
13:13
(ACON) Trieste, 29 giu - ET - Mancanza di strategia per contrastare la grave situazione economica e assenza di processi di riforma strutturale della Regione per contenere la spesa corrente, mantenere i servizi erogati e consentire investimenti e consolidamento del settore produttivo.

Queste sono le accuse mosse da tempo dal PD, fa rilevare il relatore Giorgio Baiutti, alle varie manovre finanziarie della maggioranza.

Tutti gli indicatori sull'andamento dell'economia regionale evidenziano un quadro ancora incerto per i settori produttivi, con variazioni dei principali parametri esaminati che sottolineano un rallentamento, mentre le variazioni tendenziali risultano lievemente in crescita. Molto negativo il dato dell'occupazione giovanile - non lavora il 18,9% dei ragazzi con età tra 15 e 24 anni - e ripercussioni rilevanti sulla fascia di età "over 35", mettendo in crisi il potere di acquisto delle famiglie ed erodendo i risparmi che, nell'ultimo anno, hanno registrato una diminuzione dell'8%. Su questo aspetto la manovra non prevede nessuna azione correttiva.

I dati dei primi quattro mesi sulle ore autorizzate della cassa integrazione ordinaria (2.601.096), straordinaria (4.147.308) e in deroga (917.512), superano del 30% il numero complessivo del 2008 e raggiungono il 40% del totale autorizzato nel corso del 2009. Si tratta di una situazione di rilevante criticità, che evidenzia lo stato di sofferenza del nostro comparto produttivo e segnala il pericolo di possibile disoccupazione di buona parte dei lavoratori in CIG.

I dati definitivi sui progetti LSU (socialmente utili), destinati ai lavoratori in mobilità o CIG, hanno registrato soltanto 328 progetti e l'assunzione di 706 unità. Un dato eludente rispetto alle previsioni. È necessario, secondo Baiutti, trovare alternative rispetto a cicli di studi che portano a lauree deboli e a un lavoro di ripiego.

Le recenti proiezioni sul gettito erariale e sulle compartecipazioni spettanti alla Regione - che sono state al centro dell'azione della Giunta con dei risultati aprezzabili, ma che andrebbero perseguiti con fermezza ancora maggiore - confermano una diminuzione delle entrate in linea con il crollo del 12,81% che si è registrato nel 2009. Oltre 400 milioni di euro, tra cui 167 milioni di IVA, 137,5 di IRES, 50,8 di IRPEF, che nel 2010 condizioneranno pesantemente la legge finanziaria del prossimo anno. Se a questo dato si aggiunge il taglio della manovra correttiva dello Stato, che per il Friuli Venezia Giulia inciderebbe negativamente per circa 70 milioni sui fondi FAS, e l'incertezza sul trasferimento alla Regione della quota residua di 283 milioni del gettito da pensioni, le risposte di contrasto alla recessione economica potranno avere un potenziale molto ridotto.

Da una situazione di così grave si può uscire solo puntando a una politica attenta alle entrate regionali e al recupero di risorse immobilizzate nelle pieghe dei documenti contabili e di bilancio.

Esiste la possibilità di recuperare fondi, anche tramite una ricognizione sui residui perenti, sino a ora effettuata in modo episodico su singole direzioni centrali, consentirà di evitare la loro ingiustificata conservazione nel conto del patrimonio, disponendo la loro cancellazione.

La partita dell'attuazione delle misure anticrisi, operative con troppi mesi di ritardo, ha avuto riscontri molto parziali se non contraddittori con 260 milioni (sul totale di 400) ancora inutilizzati. Restano ancora poco chiari, e non soltanto per ragioni finanziarie, tempi e modi di intervento su alcune infrastrutture viarie, sulla rete della banda larga, sul comparto energetico.

(segue)