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Pdl: Rosolen su assetto Giunta, non c'è sviluppo per Trieste

01.07.2010
16:23
(ACON) Trieste, 01 lug - COM/DT - Il nuovo assetto della Giunta nella nota della consigliera del Pdl Alessia Rosolen.

"Vale la pena dimostrare, al di là delle enunciazioni di principio che riguardano la diminuzione del numero delle Direzioni, che non solo la razionalità ha guidato le scelte che dopo ventisei mesi rivoluzionano l'esecutivo Tondo", scrive.

Secondo la Rosolen è stato il vicecoordinatore regionale del Pdl "ad aver spogliato di deleghe strategiche il vicepresidente della Giunta Luca Ciriani a favore della Lega Nord, ricompensando con visibilità e ruolo politico Federica Seganti. Un cambio che, per la consigliera, avviene per la mancanza nel Pdl triestino di un candidato credibile per il 2011 e per la volontà di giungere a un accordo che garantisca la corsa comune Pdl-Lega nord alle prossime elezioni del 2011.

La riformulazione delle deleghe - annota ancora la Rosolen - dimostra l'ottica limitata di chi immagina solo la risposta al contingente e agli interessi limitati di qualche categoria senza, peraltro, conoscere la macchina regionale. Università e ricerca dipendono dalla programmazione del Fondo sociale europeo quanto il lavoro, ma si dividono ripetendo l'errore di due anni fa. Ma l'aspetto più triste è la mancanza di strategia nella rinuncia alle deleghe di università e ricerca per Trieste: è grave per il ruolo delle decine di enti presenti nel nostro territorio; è grave perché non si coglie l'importanza di un dibattito e di una riforma che a livello nazionale ed europeo si stanno aprendo; è gravissimo perché si chiude un'ulteriore prospettiva per i giovani della nostra provincia.

La cosa che invece fa tristezza è la rivendicazione della delega sul commercio, tipica della mentalità di una città che trova nella sua posizione di confine le scuse per i suoi problemi: Trieste non soffre le chiusure domenicali di alcune grandi catene alimentari ma soffre la concorrenzialità dei prezzi sloveni ogni giorno della settimana, soffre il livello dell'offerta e la crisi dei consumi (mi riservo di fornire i dati del 2009 rispetto all'occupazione nel settore).

Fa tristezza lo scorporo dalle Attività produttive del solo commercio, come se tutte le altre realtà a Trieste non meritassero altrettanta attenzione: non l'artigianato (sempre alle prese con la concorrenza slovena e croata), non l'industria (inchiodata sul nodo delle bonifiche o sulla Ferriera, utile argomento di divisione tra operai e residenti anche per la prossima campagna elettorale), non il turismo (dimostrando così che anche la guerra giudiziaria del Comune di Trieste sulla città turistica fatta a spese dei cittadini, nasconde solo la difesa corporativa di alcune tipologie di vendita).

Ecco, la volontà del presidente Tondo di creare Direzioni omogenee e funzionali è stata disattesa, ma ora racconteranno ai triestini che la battaglia sullo sviluppo di Trieste non passa dalle infrastrutture, dall'innovazione o dagli investimenti che non arrivano ma da qualche domenica in più in cui fare la spesa", chiosa la Rosolen.