Pdl: Rosolen su assetto Giunta, non c'è sviluppo per Trieste
(ACON) Trieste, 01 lug - COM/DT - Il nuovo assetto della Giunta
nella nota della consigliera del Pdl Alessia Rosolen.
"Vale la pena dimostrare, al di là delle enunciazioni di
principio che riguardano la diminuzione del numero delle
Direzioni, che non solo la razionalità ha guidato le scelte che
dopo ventisei mesi rivoluzionano l'esecutivo Tondo", scrive.
Secondo la Rosolen è stato il vicecoordinatore regionale del Pdl
"ad aver spogliato di deleghe strategiche il vicepresidente della
Giunta Luca Ciriani a favore della Lega Nord, ricompensando con
visibilità e ruolo politico Federica Seganti. Un cambio che, per
la consigliera, avviene per la mancanza nel Pdl triestino di un
candidato credibile per il 2011 e per la volontà di giungere a un
accordo che garantisca la corsa comune Pdl-Lega nord alle
prossime elezioni del 2011.
La riformulazione delle deleghe - annota ancora la Rosolen -
dimostra l'ottica limitata di chi immagina solo la risposta al
contingente e agli interessi limitati di qualche categoria senza,
peraltro, conoscere la macchina regionale. Università e ricerca
dipendono dalla programmazione del Fondo sociale europeo quanto
il lavoro, ma si dividono ripetendo l'errore di due anni fa. Ma
l'aspetto più triste è la mancanza di strategia nella rinuncia
alle deleghe di università e ricerca per Trieste: è grave per il
ruolo delle decine di enti presenti nel nostro territorio; è
grave perché non si coglie l'importanza di un dibattito e di una
riforma che a livello nazionale ed europeo si stanno aprendo; è
gravissimo perché si chiude un'ulteriore prospettiva per i
giovani della nostra provincia.
La cosa che invece fa tristezza è la rivendicazione della delega
sul commercio, tipica della mentalità di una città che trova
nella sua posizione di confine le scuse per i suoi problemi:
Trieste non soffre le chiusure domenicali di alcune grandi catene
alimentari ma soffre la concorrenzialità dei prezzi sloveni ogni
giorno della settimana, soffre il livello dell'offerta e la crisi
dei consumi (mi riservo di fornire i dati del 2009 rispetto
all'occupazione nel settore).
Fa tristezza lo scorporo dalle Attività produttive del solo
commercio, come se tutte le altre realtà a Trieste non
meritassero altrettanta attenzione: non l'artigianato (sempre
alle prese con la concorrenza slovena e croata), non l'industria
(inchiodata sul nodo delle bonifiche o sulla Ferriera, utile
argomento di divisione tra operai e residenti anche per la
prossima campagna elettorale), non il turismo (dimostrando così
che anche la guerra giudiziaria del Comune di Trieste sulla città
turistica fatta a spese dei cittadini, nasconde solo la difesa
corporativa di alcune tipologie di vendita).
Ecco, la volontà del presidente Tondo di creare Direzioni
omogenee e funzionali è stata disattesa, ma ora racconteranno ai
triestini che la battaglia sullo sviluppo di Trieste non passa
dalle infrastrutture, dall'innovazione o dagli investimenti che
non arrivano ma da qualche domenica in più in cui fare la spesa",
chiosa la Rosolen.