News


CR: variazioni bilancio, approvato articolo 9 (7)

01.07.2010
18:54
(ACON) Trieste, 01 lug - ET - L'Aula ha accolto l'articolo 9 (Protezione sociale), insieme a diversi emendamenti.

Il primo, presentato dalla Giunta, sostituisce integralmente l'articolo della legge sul Sistema integrato di interventi e servizi per la promozione e la tutela dei diritti di cittadinanza sociale, che stabiliva che il diritto all'accesso ai servizi del sistema integrato l'avevano i cittadini comunitari residenti in regione da almeno 36 mesi. La riscrittura stabilisce che tale diritto è aperto alle persone residenti in regione, siano esse cittadini italiani, di Paesi membri dell'Unione europea, stranieri titolari della carta di soggiorno o di permesso di soggiorno di durata non inferiore ad un anno, nonché ai minori iscritti nella loro carta di soggiorno o nel loro permesso di soggiorno, oltre che ai titolari di status di rifugiato e di protezione sussidiaria. Hanno diritto di accedere ai servizi anche i minori e le donne straniere in stato di gravidanza e nei sei mesi dopo la nascita del figlio, anche se non in possesso del requisito di residenza. Anche le persone presenti sul territorio regionale che sono in situazioni da esigere interventi non differibili, hanno questo stesso diritto.

Riscritture tabellari proposte sempre dalla Giunta, spostano poste dal capitolo del fondo sanitario sul capitolo dedicato al servizio di accoglienza telefonica per l'informazione e l'orientamento sui servizi sociali, sociosanitari e sanitari. Si tratta di 250mila euro per annualità che, aggiungendosi a quanto già fissato, portano la posta complessiva per questa finalità a 500mila euro annui, a partire dal 2011. Un'ulteriore previsione, porta 280mila euro dalla Carta famiglia alla formazione e informazione sulla vita di coppia e familiare e valorizzazione della maternità e paternità. Con i fondi non utilizzati dalle Province per la tutela dell'handicap, la Giunta ha stabilito di finanziare i Comuni per il sostegno alla natalità, per un totale di 460mila euro.

L'emendamento a firma di Mara Piccin e Danilo Narduzzi (LN), Gaetano Valenti e Daniele Galasso (Pdl), Edoardo Sasco (UDC) e Roberto Asquini (Misto) stabilisce che, in caso di incremento della retta giornaliera, sarà la Direzione competente a sollecitare - nell'eventualità del mancato invio - fissando termini perentori, la relazione giustificativa degli enti gestori delle case di riposo e a verificare le motivazioni. La modifica fissa anche una sanzione pecuniaria per chi non rispetta i termini perentori o non giustifica congruamente gli aumenti. Si tratta di una multa di 10mila euro.

(immagini tv) (segue)