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Citt: tv locali Nordest senza frequenze digitale terrestre

06.07.2010
17:52
(ACON) Trieste, 06 lug - COM/AB - Le televisioni locali del Nordest sono state escluse dal nuovo Piano nazionale per l'assegnazione delle frequenze per il digitale terrestre. Tutto ciò in aperta violazione della legge 249 del 1997 che assegna alle emittenti private un terzo delle frequenze disponibili.

I consiglieri regionali di Cittadini-Libertà Civica Piero Colussi e Stefano Alunni Barbarossa hanno depositato un'interpellanza con la quale chiedono un intervento rapido alle autorità preposte per pervenire alla sospensione dello switch off almeno per le regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino Alto Adige, più penalizzate dal Piano stesso.

"Già il solo avvio del digitale terrestre sul territorio del Friuli Venezia Giulia, in particolare nell'area montana, sta creando non pochi problemi, ma se a questo si aggiunge che il Piano nazionale delle frequenze ha escluso una decina di emittenti locali del Friuli Venezia Giulia e ventisette del vicino Veneto, che per sopravvivere dovranno attingere alle frequenze di Croazia e Slovenia, in mancanza di nuove, coerenti scelte da parte delle competenti autorità governative, la disposizione ci sembra insensata"

"Riteniamo davvero grave - hanno continuato - la decisione dell'Agenzia per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) di escludere, di fatto, le televisioni locali non tenendo conto che un terzo delle frequenze avrebbe dovuto essere assegnato ai privati. Se il digitale terrestre è indispensabile per la tecnologia e per la garanzia del pluralismo nell'informazione, nell'attuale fase di attuazione è avvenuto esattamente il contrario e sul territorio regionale non c'è stata la necessaria gradualità e nemmeno il coinvolgimento del tessuto televisivo locale".

"Chiediamo perciò al presidente della Regione qual è il parere della Giunta sulla situazione denunciata, che indubbiamente penalizza tutte le regioni della fascia adriatica e, soprattutto, Veneto e Friuli Venezia Giulia e se, condividendo il parere del coordinamento nazionale Corecom, il Piano delle frequenze approvato sia oggettivamente fonte di contrasti e aspettative, e politicamente sbagliato nel momento in cui avanza l'idea del federalismo e della responsabilizzazione delle realtà locali. Le televisoni locali - hanno concluso - fanno servizio pubblico e danno voce all'informazione del territorio. Venir privati di questa ricchezza sarebbe un danno notevole nonché una perdita di professionalità".