Pdl: Camber, tv locali del Nordest senza frequenze digitali
(ACON) Trieste, 07 lug - COM/AB - E' necessario che il
presidente della Regione si rivolga alle autorità nazionali
competenti, anche tramite il Corecom, per sostenere le emittenti
televisive locali tese ad evitare il letale colpo alla loro
esistenza quando, nell'autunno prossimo, anche in Friuli Venezia
Giulia avverrà la conversione del segnale televisivo da analogico
a digitale.
La pressante richiesta è stata avanzata dal consigliere regionale
del PdL Piero Camber con un'interrogazione a risposta immediata
al presidente Tondo.
L'iniziativa di Camber fa seguito all'appello di un gruppo di
editori di reti televisive del Nordest che denuncia i contenuti
del Piano nazionale di assegnazione delle frequenze televisive
(PNAF), approvato dall'Autorità per le garanzie nelle
comunicazioni (Agcom) il 15 giugno scorso, ma reso disponibile
solo il 28 successivo, quindi con tempi molto ristretti rispetto
la sua applicazione.
L'aspetto più inquietante - sottolinea Camber - è che il suo
dispositivo è in totale contrasto con la legge 249/97, che
prevede la riserva di un terzo dei programmi irradiabili a favore
delle emittenti locali. L'Autorità ha previsto l'esistenza di ben
25 emittenti nazionali attraverso l'utilizzo riservato di canali
pianificabili e coordinati, con ciò eliminando, di fatto, dalla
digitalizzazione le emittenti locali del Nordest.
Se l'accordo internazionale di Ginevra del 2006 assegna al
Nordest 27 frequenze e il Piano in quest'area ne prevede 25, è
chiaro che non vi è spazio sufficiente per la sopravvivenza di
alcuno. E a poco o nulla vale il riferimento, contenuto nel Piano
stesso, nel quale si afferma di aver rispettato la riserva di un
terzo pianificando per le emittenti locali solo frequenze
disturbate e non coordinate con gli stati esteri che si
affacciano al bacino adriatico come Slovenia e Croazia.
Il disposto normativo del terzo riservato è chiaro: se 27 sono i
canali pianificabili e coordinati nel Nordest dovevano essere
pianificate 18 reti nazionali e 9 reti locali. Così non è stato e
per questo Camber chiede l'intervento del presidente della
Regione.
Di fatto, rimanendo così la pianificazione, sarebbe in grave
pericolo, fino al suo venir meno, il fondamentale principio della
pluralità d'informazione rappresentato dall'emittenza locale e
dai suoi notiziari.