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Citt: Colussi, subito in Commissione riforma fondi cultura

07.07.2010
16:14
(ACON) Trieste, 07 lug - COM/DT - "La riforma che interessa l'assegnazione dei fondi per la cultura non è più rinviabile, le tabelle dimostrano tutta la loro vetustà e parzialità. E' ormai diventato urgente che la VI Commissione consiliare provveda a riscrivere una legge che troppo spesso è stata oggetto di incursioni squisitamente clientelari".

Il capogruppo dei Cittadini Piero Colussi ha quindi scritto al presidente della VI Commissione Piero Camber per sollecitare l'immediato avvio della discussione sulla proposta di legge dell'assessore Roberto Molinaro, un disegno di legge (depositato a gennaio) che punta alla revisione organica e alla ricomposizione unitaria del complesso di norme in materia di attività culturali: "la maggioranza però non è d'accordo - annota Colussi - e rinvia sine die la discussione del provvedimento in Commissione. Questa situazione di stallo non è più accettabile.

"La Consulta - ricorda Colussi - già nel 2009 aveva giudicato incostituzionale la legge della Regione Lazio che, con una semplice tabella, aveva previsto l'erogazione di contributi ad associazioni culturali senza che i fondi venissero determinati attraverso criteri obiettivi e trasparenti". Allora lo stesso consigliere aveva suggerito all'assessore Molinaro di sospendere, in via cautelativa, eventuali contributi finanziari a quegli enti beneficiari che nella passata Finanziaria erano stati individuati senza il supporto dei necessari criteri di selezione. "Ma la situazione si era poi ripresentata identica anche in occasione del bilancio 2010: un vero scandalo", aggiunge.

"Da allora nulla è stato fatto, ed è proprio di questi giorni la notizia che la Corte dei Conti si è espressa con riserva sul Rendiconto 2009 della Regione. Incappando nelle famigerate tabelle della cultura, la Corte ha osservato come esista un difetto di motivazione per l'impegno di spesa. Ora è evidente a tutti - conclude - che non si può correre il rischio di ritrovarci alla prossima Finanziaria con le attuali impresentabili norme sui contributi alla cultura".