PD: no a sospensione pagamento multe quote latte
(ACON) Trieste, 19 lug - COM/AB - Il capogruppo del PD in
Consiglio regionale Gianfranco Moretton e il suo collega Enzo
Marsilio si schierano contro la volontà del Governo nazionale di
sospendere il pagamento delle multe a chi non ha rispettato il
regime delle quote latte, un piccolo manipolo di trasgressori
rispetto ai molti altri agricoltori hanno pagato le sanzioni
comminate dalla UE.
Moretton e Marsilio, polemizzando in particolare con i
parlamentari della Lega Nord che hanno voluto premiare taluni
agricoltori, dichiarano che bloccare il pagamento delle sanzioni
è un fatto gravissimo che va contro il rispetto delle regole e,
ancor peggio, di quegli allevatori che hanno rispettato le
disposizioni europee.
Quanto vogliono fare i parlamentari leghisti è un esempio di mal
costume e di una cattiva politica che contrasta con i valori
civili dell'Italia europea. Questo atteggiamento mette nelle
condizioni il nostro Paese di far sapere all'Europa quel che
facciamo e ciò deve preoccupare tutti per la sicura perdita
d'immagine delle nostre istituzioni.
Ci preoccupa, inoltre, il silenzio del presidente della Regione
Tondo e specialmente dell'assessore all'Agricoltura della Lega
Nord Violino che, finora, non hanno proferito parola su questo
genere di politica. Da Tondo e Violino, che hanno persino avuto
l'ardire di far approvare una generalità dalla Giunta regionale
in favore della sospensione dei pagamenti, vorremmo una presa di
posizione che annunciasse invece di non tollerare né assecondare
trasgressioni alle norme comunitarie, giacché genererebbero una
procedura d'infrazione i cui oneri finanziari ricadrebbero, per
quanto di competenza, su tutti i cittadini della regione e dei
produttori agricoli.
Ci auguriamo che in tal senso ci sia un'azione formale da parte
della Giunta regionale presso il Governo nazionale. Ma se sulla
questione della sospensione del pagamento delle sanzioni delle
quote latte il silenzio del centro destra in regione dovesse
permanere, non indugeremo a presentare una mozione in Consiglio
regionale per obbligare ogni parte politica a pronunciarsi
pubblicamente.