PD: Menis, incertezza deleghe penalizza politiche giovanili
(ACON) Trieste, 22 lug - COM/ET - "Nonostante l'ottimismo
manifestato a parole dal presidente Tondo, il caos della riforma
Garlatti è evidente a tutti e, soprattutto, è ancora irrisolto.
Troppi personalismi da assecondare e pressioni esterne da
gestire, soprattutto sul versante della Lega Nord. Ancora tante
le questioni da chiarire tra cui quella della titolarità della
delega alle politiche giovanili. Farà capo a De Anna come
annunciato o tornerà a esser merce di scambio?"
A chiederselo Paolo Menis (Pd), che teme tutto questo possa
incidere sui tempi della riforma delle politiche giovanili su cui
da poco hanno iniziato a lavorare le commissioni consiliari
competenti.
"Premesso - fa sapere il consigliere regionale del PD - che non
vedo il senso di metter mano a un settore la cui legge di
riferimento (la n. 12 del 2007) è recentissima, se proprio la
maggioranza ha deciso di intervenire, auspico che almeno abbia
chiaro l'assessore di riferimento e che si affrettino i tempi
visto che i fondi del comparto sono fermi da troppi mesi e questa
condizione sta distruggendo il tessuto associativo che si era
creato in questi anni, grazie proprio alla legge del 2007.
"I capitoli relativi alle politiche giovanili non hanno copertura
e tutte le realtà che hanno presentato domanda di contributo sono
in attesa di ricevere una risposta che non si sa quando arriverà.
Le domande scadevano il 31 marzo, e diverse associazioni avevano
fatto richiesta per gli eventi estivi ed autunnali. Tutto,
ovviamente, è destinato a saltare nell'incertezza dei contributi.
"Per molti giovani, questi interventi, costituivano di fatto il
primo segnale di un riconoscimento del proprio impegno, la linfa
per andare avanti meglio anni più difficili, quelli iniziali e
affrontare così le piccole spese; un anno di apnea come quello
che si prospetta, significa - conclude Menis - per molti dover
dire addio ai proprio progetti".
Sarebbe stato più logico aprire un confronto sulla legge in
vigore, eventualmente correggerne o modificarne i punti che, alla
prova dei fatti, si sono rivelati meno efficienti. In questo modo
avremmo potuto risparmiare tempo e soldi ma, come al solito, ha
prevalso la logica della "bandierina" per cui tutto quanto è
stato fatto dalla precedente maggioranza va cancellato a priori
senza curarsi delle conseguenze.