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PD: Menis, incertezza deleghe penalizza politiche giovanili

22.07.2010
17:25
(ACON) Trieste, 22 lug - COM/ET - "Nonostante l'ottimismo manifestato a parole dal presidente Tondo, il caos della riforma Garlatti è evidente a tutti e, soprattutto, è ancora irrisolto. Troppi personalismi da assecondare e pressioni esterne da gestire, soprattutto sul versante della Lega Nord. Ancora tante le questioni da chiarire tra cui quella della titolarità della delega alle politiche giovanili. Farà capo a De Anna come annunciato o tornerà a esser merce di scambio?"

A chiederselo Paolo Menis (Pd), che teme tutto questo possa incidere sui tempi della riforma delle politiche giovanili su cui da poco hanno iniziato a lavorare le commissioni consiliari competenti.

"Premesso - fa sapere il consigliere regionale del PD - che non vedo il senso di metter mano a un settore la cui legge di riferimento (la n. 12 del 2007) è recentissima, se proprio la maggioranza ha deciso di intervenire, auspico che almeno abbia chiaro l'assessore di riferimento e che si affrettino i tempi visto che i fondi del comparto sono fermi da troppi mesi e questa condizione sta distruggendo il tessuto associativo che si era creato in questi anni, grazie proprio alla legge del 2007.

"I capitoli relativi alle politiche giovanili non hanno copertura e tutte le realtà che hanno presentato domanda di contributo sono in attesa di ricevere una risposta che non si sa quando arriverà. Le domande scadevano il 31 marzo, e diverse associazioni avevano fatto richiesta per gli eventi estivi ed autunnali. Tutto, ovviamente, è destinato a saltare nell'incertezza dei contributi.

"Per molti giovani, questi interventi, costituivano di fatto il primo segnale di un riconoscimento del proprio impegno, la linfa per andare avanti meglio anni più difficili, quelli iniziali e affrontare così le piccole spese; un anno di apnea come quello che si prospetta, significa - conclude Menis - per molti dover dire addio ai proprio progetti".

Sarebbe stato più logico aprire un confronto sulla legge in vigore, eventualmente correggerne o modificarne i punti che, alla prova dei fatti, si sono rivelati meno efficienti. In questo modo avremmo potuto risparmiare tempo e soldi ma, come al solito, ha prevalso la logica della "bandierina" per cui tutto quanto è stato fatto dalla precedente maggioranza va cancellato a priori senza curarsi delle conseguenze.