News


I Comm: rinviato parere su delibera Giunta su organizzazione

27.07.2010
15:00
(ACON) Trieste, 27 lug - DT - La I Commissione consiliare, presieduta da Gaetano Valenti (Pdl), ha esaminato la delibera della Giunta che modifica il Regolamento di organizzazione dell'amministrazione e degli enti regionali ma ha stabilito di esprimere il parere sul documento dell'Esecutivo giovedì, alle 13.30.

In sintesi, come ha spiegato l'assessore alla Funzione pubblica Andrea Garlatti, la principale novità riguarda le Direzioni centrali, passate da 11 a 10, con un rimpasto di deleghe: ci sarà quella delle Finanze, patrimonio e programmazione; della Funzione pubblica e coordinamento delle riforme; della Cultura, sport e relazioni internazionali e comunitarie; della Famiglia, istruzione, università, associazioni e cooperazione; delle Risorse rurali e agroalimentari, con sede a Udine; dell'Ambiente, energia e politiche per la montagna; delle Infrastrutture e lavori pubblici; delle Attività produttive; del Lavoro, formazione, commercio e Pari opportunità; infine, della Salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali. Non è più Direzione centrale invece l'Avvocatura che rimane comunque sotto l'ombrello della Presidenza della Regione, "anche se su questo punto c'è un ragionamento in atto".

Incarichi dirigenziali (quindi, dal direttore centrale a quello di staff): si potranno affidare - fino a un massimo del 20% dei posti previsti - a soggetti esterni all'amministrazione regionale. "Un tanto, ha spiegato l'assessore, per venire incontro a pronunce della Corte costituzionale che hanno riguardato regolamenti di altre Regioni. Comunque, immaginiamo una situazione restrittiva, ora, infatti, non è introdotto nessun limite. Oggi abbiamo 32 tra direttori centrali e vice". Proprio questi ultimi due incarichi rivestono carattere di fiduciarietà.

Una parte dello stipendio del Direttore centrale e del suo vice, dell'avvocato della Regione e del capo di gabinetto sarà legato agli obiettivi e agli esiti del sistema di valutazione.

Nasce, infine, il Comitato per il controllo direzionale composto dal presidente della Regione (o da un assessore da lui delegato), dal segretario generale, dal ragioniere generale e dal direttore dell'Avvocatura della Regione. Su invito del presidente, partecipano alle riunioni i direttori centrali competenti sulle singole materie. I compiti del Comitato? Attuare e monitorare il programma di governo, esprimere pareri o formulare proposte in merito a provvedimenti legislativi, piani di lavoro, progetti di particolare rilevanza, direttive a valenza generale, atti di pianificazione e programmazione.

(immagini tv)