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SA-PRC: Kocijancic, superporto Trieste-Monfalcone è virtuale

29.07.2010
14:39
(ACON) Trieste, 29 lug - COM/ET - "Il dibattito sul superporto Trieste - Monfalcone resta sostanzialmente un dibattito mediatico su un progetto virtuale, giacché, come ha avuto modo di precisare in aula l'assessore Riccardi su questa ipotesi di lavoro si sono tenuti finora convegni e tavole rotonde per comprendere il grado di fattibilità della proposta e il grado della sua condivisione da parte delle istituzioni".

A sostenerlo il consigliere Igor Kocijancic, al quale l'assessore ha risposto in merito durante il Question time.

"Una risposta chiara - sostiene il consigliere - che quantomeno ridimensiona le notizie di qualche giorno fa, con le quali si confermava, da parte di Unicredit Logistics, la presentazione di un progetto completo e corredato di business plan al 30 settembre per il superporto di Trieste e Monfalcone, sottolineando che la ricerca di partner privati per l'operazione non si limita al colosso Maersk, ma anche ad altri soggetti leader delle compagnie di navigazione, oltre che a imprese private del Friuli Venezia Giulia. Inoltre - continua Kocijancic - Unicredit, sempre nelle anticipazioni rese dalla stampa, chiederebbe la nomina di un commissario straordinario con assoluta competenza tecnica e professionale come condizione irrinunciabile per lo sviluppo del polo logistico di Trieste e Monfalcone.

L'esponente dell'opposizione riepiloga i contenuti dell'interrogazione.

"Chiedevo di sapere se la Regione ritenesse lecito e normale che Unicredit Logistics, fino a prova contraria soggetto privato e finora unico portatore di interesse concreto per la costituzione del cosiddetto superporto, possa richiedere la figura commissariale, definendone anche le caratteristiche, arrivando addirittura alla previsione di un'Autorità Portuale regionale unica e se non ritenga, la Regione, che tutto ciò comporti un rischio di esautorazione delle istituzioni pubbliche preposte a decidere in materia di portualità, e infine, se la causa dei continui ritardi nell'erogazione dei finanziamenti destinati alla piattaforma logistica del Porto di Trieste non sia da ricercare in una corsia preferenziale che il Governo nazionale e la Regione stessa evidentemente stanno accordando al sunnominato progetto Unciredit.

"La risposta dell'assessore, peraltro molto lunga e articolata in due pagine, pone chiarezza su un punto: non esiste alcun progetto Unicredit, ma un'ipotesi di lavoro, sulla quale si sono fatti convegni e tavole rotonde. Non sono state presentate nemmeno istanze per l'ottenimento di aree demaniali o in concessione nei porti interessati e quindi, parole dell'assessore, non esistono procedure amministrative in atto che richiedono una conclusione del procedimento da parte della Regione. Al momento esistono soltanto delle valutazioni di carattere politico e tecnico di ordine generale, di apprezzamento dell'iniziativa, che la Giunta ritiene utile approfondire per non disperdere un'occasione possibile di sviluppo della portualità della regione con l'apporto di capitale privato. In questo senso la Giunta ha recentemente assunto una generalità con la quale ha manifestato l'interesse ad approfondire l'ipotesi di sviluppo in parola.

"Erano stonati i titoli sparati su giornali e televisioni in ordine all'effettiva consistenza del progetto Unicredit o sono troppo prudenti, rispetto agli enunciati, anche del presidente Tondo, i passi concreti finora compiuti davvero dalla Giunta?

"Sarebbe opportuno saperlo - conclude Kocijancic - così come sarebbe opportuno affrontare un dibattito serio per capire se un'autorità portuale unica regionale possa rappresentare un effettivo vantaggio o se, al contrario, come riteniamo, porti in sé il rischio di un declassamento di Trieste da porto di interesse nazionale a tassello di un sistema portuale regionale di nicchia, che sicuramente non sarebbe di alcun interesse per ipotetici investitori, così come, evidentemente, sono da ritenersi del tutto ipotetici, alla luce di quanto ufficialmente dichiarato dall'assessore Riccardi, gli ottocento milioni di euro che Unicredit Logistics sarebbe intenzionata ad investire nell'operazione.