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Pdl: Camber, riconoscere Trieste città d'arte

30.07.2010
16:24
(ACON) Trieste, 30 lug - COM/MPB - "La legge è uguale per tutti: anche se talvolta i conti non tornano. Per il Tar del Veneto, Noventa di Piave è Città d'Arte; per il Tar FVG e per il Consiglio di Stato Trieste non lo è!".

A dirlo è il consigliere del Pdl Piero Camber che annota come, "infatti il Tar del Veneto ha accolto i ricorsi presentati dal Comune di Noventa di Piave e "Lfc outlers srl" (catena di negozi del lanificio Cerruti) ed ha concesso la sospensiva del provvedimento che respingeva la richiesta del Comune di denominazione, che avrebbe consentito di liberalizzare le aperture domenicali dei negozi. I giudici amministrativi veneti hanno riconosciuto la validità delle obiezioni sollevate: Noventa risponde ai requisiti necessari per essere designata "città d'arte" e, pur non avendo musei o luoghi d'arte aperti nei giorni festivi, vi operano strutture in grado di attirare rilevanti flussi di visitatori nelle giornate festive (il nuovo outlet). Si deve pertanto tener conto delle proiezioni future dei flussi di visitatori.

"Invece il Tar del Friuli Venezia Giulia ed il Consiglio di Stato hanno decretato la perdita di efficacia della delibera di "Trieste città d'arte", perché "la determinazione del Comune di Trieste implica la violazione delle attribuzioni legislative riservate alla Regione" per legge nazionale: la stessa che dovrebbe valere in Veneto".

Camber ricorda che già dal 17 giugno 2009 ha presentato al Consiglio regionale, come primo firmatario, una proposta di legge che si propone di individuare una normativa puntuale istitutiva delle Città d'Arte.

Detta proposta ha avuto già il parere favorevole della VI Commissione regionale permanente e giace in II Commissione, dove è stata a suo tempo illustrata. Anche alla luce di quanto scaturito dal Tar del Veneto per Noventa, Camber annuncia che chiederà l'urgenza della calendarizzazione.

"Questo riconoscimento consentirebbe l'apertura domenicale delle attività commerciali, come città a prevalente economia turistica. E con gli esercizi commerciali della vicina Slovenia, aperti anche alla domenica, dove conviene attualmente acquistare benzina, sigarette, pane,... continuare a tenere chiuso, in un momento di crisi economica generale, diventa masochismo puro. A tutto l'aprile scorso tra contratti a termine non rinnovati e licenziamenti eravamo a quota 200 nel comprensorio triestino, senza contare le eventuali mancate assunzioni", commenta il consigliere.