Pdl: Camber, riconoscere Trieste città d'arte
(ACON) Trieste, 30 lug - COM/MPB - "La legge è uguale per tutti:
anche se talvolta i conti non tornano. Per il Tar del Veneto,
Noventa di Piave è Città d'Arte; per il Tar FVG e per il
Consiglio di Stato Trieste non lo è!".
A dirlo è il consigliere del Pdl Piero Camber che annota come,
"infatti il Tar del Veneto ha accolto i ricorsi presentati dal
Comune di Noventa di Piave e "Lfc outlers srl" (catena di negozi
del lanificio Cerruti) ed ha concesso la sospensiva del
provvedimento che respingeva la richiesta del Comune di
denominazione, che avrebbe consentito di liberalizzare le
aperture domenicali dei negozi. I giudici amministrativi veneti
hanno riconosciuto la validità delle obiezioni sollevate: Noventa
risponde ai requisiti necessari per essere designata "città
d'arte" e, pur non avendo musei o luoghi d'arte aperti nei giorni
festivi, vi operano strutture in grado di attirare rilevanti
flussi di visitatori nelle giornate festive (il nuovo outlet). Si
deve pertanto tener conto delle proiezioni future dei flussi di
visitatori.
"Invece il Tar del Friuli Venezia Giulia ed il Consiglio di Stato
hanno decretato la perdita di efficacia della delibera di
"Trieste città d'arte", perché "la determinazione del Comune di
Trieste implica la violazione delle attribuzioni legislative
riservate alla Regione" per legge nazionale: la stessa che
dovrebbe valere in Veneto".
Camber ricorda che già dal 17 giugno 2009 ha presentato al
Consiglio regionale, come primo firmatario, una proposta di legge
che si propone di individuare una normativa puntuale istitutiva
delle Città d'Arte.
Detta proposta ha avuto già il parere favorevole della VI
Commissione regionale permanente e giace in II Commissione, dove
è stata a suo tempo illustrata. Anche alla luce di quanto
scaturito dal Tar del Veneto per Noventa, Camber annuncia che
chiederà l'urgenza della calendarizzazione.
"Questo riconoscimento consentirebbe l'apertura domenicale delle
attività commerciali, come città a prevalente economia turistica.
E con gli esercizi commerciali della vicina Slovenia, aperti
anche alla domenica, dove conviene attualmente acquistare
benzina, sigarette, pane,... continuare a tenere chiuso, in un
momento di crisi economica generale, diventa masochismo puro. A
tutto l'aprile scorso tra contratti a termine non rinnovati e
licenziamenti eravamo a quota 200 nel comprensorio triestino,
senza contare le eventuali mancate assunzioni", commenta il
consigliere.