PD: Codega, partecipate, la Regione abbandona Banca etica
(ACON) Trieste, 05 ago - COM/DT - Nel disegno di legge appena
approvato dalla Giunta che intende riordinare le società
partecipate dalla Regione, la Banca popolare etica viene
dismessa. Non rientra negli interessi strategici della Regione, è
la motivazione. "Forse sul piano strettamene tecnico è così, ma
non lo è certamente sul piano politico generale", commenta Franco
Codega.
Per il consigliere regionale del PD, "a parte l'esigua
partecipazione della Regione al suo capitale (siamo sull'ordine
dei 50 mila euro), è la ragione sociale per cui è nata Banca
etica e la qualità della sua attività finanziaria che ne fanno,
pur nelle dimensioni per essa possibili, un collaboratore preciso
per l'attuazione proprio di quel programma e di quegli interessi
strategici ampiamente esposti in ogni occasione dalla Regione.
Nata sul forte valore della solidarietà e dell'impegno sociale,
aggiunge Codega, sono migliaia i progetti che l'istituto di
credito sta finanziando nel settore dell'ambiente (interventi per
migliorare l'agricoltura), dell'energia (sviluppo di impianti
fotovoltaici), della cooperazione internazionale (commercio equo
e solidale, assistenza sanitaria, microcrediti), dei servizi
sociali (asili nido, reinserimento lavorativo), della qualità
della vita e dello sport. E molti interventi sono svolti anche
nella nostra regione.
Sono tutti progetti che - per Codega - rientrano in pieno nelle
finalità e negli interessi strategici, addirittura istituzionali,
della nostra Regione: pensiamo al programma di governo del
presidente della Regione Tondo, pensiamo - prosegue - al
documento sulle dimensioni internazionali della politica della
salute della Regione, o al programma per la cooperazione
internazionale approvato dalla stessa Giunta: tutti si pongono le
medesime finalità che la Banca etica porta avanti. Come si fa a
escluderla dal sostegno della Regione? L'ultima parola sarà,
conclude Codega, ovviamente del Consiglio".