Pens: Ferone, pensioni invalidità, in FVG revoca per il 15%
(ACON) Trieste, 09 ago - COM/DT - "In Friuli Venezia Giulia il
15% dei titolari della pensione di invalidità, dopo la visita di
controllo, si sono visti revocare l'assegno: si tratta di falsi
invalidi? Nella stragrande maggioranza dei casi, no. Ma la revoca
di quarantamila pensioni su tutto il territorio nazionale sembra
essere solo l'inizio di una sorta di caccia alle streghe da parte
dell'INPS tesa a revocare altre pensioni, tant'è che le verifiche
riguarderanno - nell'arco di 4 anni - circa ottocentomila
invalidi, quasi un terzo del totale". La nota è del consigliere
regionale del Partito Pensionati Luigi Ferone.
Che poi aggiunge: "c'è da chiedersi se tutte le pensioni che sono
state revocate riguardano non aventi diritto o, in molti casi,
invalidi veri cui è stata ridotta le percentuale di invalidità
(anche di uno o due punti) e che, quindi, non raggiungendo più la
soglia minima del 74% subiscono la revoca della pensione: si può
parlare davvero di truffatori?
Il Partito Pensionati ritiene che larga parte di queste revoche
dipenda da criteri più rigidi di valutazione delle infermità
durante le visite di controllo. Certo, aggiunge Ferone, le
pensioni di invalidità rappresentano una spesa significativa,
anche se si tratta di 257 euro al mese, poco più di 8 euro al
giorno, che non vengono affatto concesse con facilità e
leggerezza.
In occasione della recente manovra economica vi è stato il
tentativo di elevare i requisiti minimi di invalidità all'85%,
cosa che avrebbe cancellato il diritto all'assegno di invalidità
per chi aveva perso una gamba, un braccio, o era affetto dalla
sindrome di Dawn. Come se non bastasse, si voleva,praticamente
cancellare l'indennità di accompagnamento, limitandola a
pochissime e gravissime situazioni: tutto questo dimostra
chiaramente che le pensioni di invalidità sono nel mirino.
Per avere l'esatto quadro della situazione, il presidente
dell'INPS Antonio Mastrapasqua dovrebbe fornire anche i dati
relativi a quanti, titolari dei quarantamila assegni revocati,
siano poi stati deferiti all'autorità giudiziaria per aver
indotto in errore le commissioni che hanno concesso loro
l'assegno: solo nei confronti di condannati per truffa o altri
reati, sottolinea Ferone, si potrà parlare di falsi invalidi, gli
altri sono cittadini con malattie ai quali è stata tolta la
pensione di invalidità e che possono far valere, con opportuno
ricorso, le loro ragioni.
Il Partito Pensionati non crede affatto che vi siano masse di
disonesti, ma solo casi eclatanti, e questi andrebbero colpiti
pesantemente proprio per rispetto degli invalidi veri. C'è da
chiedersi piuttosto a quanti sia stata negata la pensione:
perciò, bene farebbe il presidente dell'INPS a disporre una nuova
visita per tutti i cittadini che hanno fatto domanda e che si
sono visti bocciare la richiesta. Sarebbe una iniziativa più che
giusta e opportuna.
La verità - conclude Ferone - è che le pensioni di invalidità
sono estremamente misere, e andrebbero quantomeno raddoppiate,
perché in tanti casi rappresentano l'unica risorsa di chi è
malato e non può contare su altre entrate".