Idv: Agnola, no agli OGM, sì al sostegno all'agricoltura
(ACON) Trieste, 10 ago - COM/ET - Ribadisce il proprio no, il
partito dell'Italia dei valori, nei confronti delle coltivazioni
transgeniche, e lo fa con il consigliere regionale Enio Agnola
che fa un appello affinché il problema delle coltivazioni OGM non
faccia dimenticare le grosse difficoltà degli agricoltori.
"Per le coltivazioni transgeniche - spiega Agnola - deve
prevalere ancora il principio di precauzione a favore della
salute dei cittadini e il compito della politica regionale è
quello di tutelare la nostra agricoltura rispetto agli interessi
delle multinazionali che stanno dietro le politiche delle
coltivazioni geneticamente modificate.
"Non esistono, infatti, le condizioni per inserire tali
coltivazioni in quanto - asserisce il dipietrista - l'assenza di
rischi per l'ambiente e per le coltivazioni tradizionali è ancora
tutta da verificare".
Secondo Agnola però, con il dibattito sulle coltivazioni
transgeniche si eludono le vere preoccupazioni degli agricoltori,
impegnati a chiedere a tutti i livelli maggiori attenzioni e
risorse ad un comparto che vede in riduzione i prezzi di vendita
e in costante aumento gli oneri di produzione.
"Il rischio concreto è - sostiene il consigliere - che
l'introduzione delle colture transgeniche nel nostro territorio,
oltre a contaminare tutte le produzioni tradizionali e non solo
quelle biologiche, porti in tempi rapidi a produzioni massificate
del tutto improponibili per le nostre aziende, che già stanno
facendo grandi sacrifici a mantenere margini economici,
sviluppando sui nostri campi e allevamenti grande esperienza e
professionalità.
"Qualsiasi tipo di apertura nei confronti della coltivazioni di
OGM, sarebbe un segnale pericoloso per il futuro del settore
primario europeo e soprattutto per l'agricoltura del nostro Paese
e, inevitabilmente, della nostra regione.
"La Regione - conclude Agnola - si attivi al più presto per
correre in soccorso dei veri problemi che i nostri agricoltori
tradizionali affrontano ogni giorno a causa anche della
sfavorevole congiuntura economica".