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PD: Pupulin, soluzione a chiusure domenicali negozi

12.08.2010
12:58
(ACON) Trieste, 12 ago - COM/RC - A detta del consigliere regionale del PD Paolo Pupulin, la Giunta Tondo, con il consenso di quella stessa Lega Nord che sul tema delle chiusure domenicali ha pesantemente tratto profitto in campagna elettorale, sembra costretta a tornare sui propri passi.

Le modifiche annunciate - scrive il consigliere - sono destinate, in totale contraddizione con la propaganda leghista, ad aumentare il numero di aperture ben al di là di quelle che nella media si erano verificate con la tanto contestata normativa dell'Esecutivo Illy. Piuttosto che perpetuare una situazione ormai ingestibile, la maggioranza di centro-destra, se fosse saggia, dovrebbe avviare un confronto diretto con le categorie interessate prima di assumere decisioni e modificare norme che tanta confusione e conflitti hanno già generato.

Le questioni da affrontare, per Pupulin sono chiare. Innanzitutto se procedere o no alla differenziazione delle aperture sui diversi territori della regione o ritornare a una "liberalizzazione controllata" per tutti e senza distinzioni. Poi come sostenere una presenza commerciale e dei servizi nei centri storici delle città, in particolare quelle di maggiori dimensioni. A nessuno di questi nodi si può sfuggire.

Tra l'altro - aggiunge nella sua nota -, in questi anni di riorganizzazione complessiva del sistema commerciale, si è venuto in parte modificando lo stesso atteggiamento di totale opposizione, prima di tutto quello del lavoro dipendente, alle aperture domenicali e festive. Si è, invece, affermata una rivendicazione sugli effettivi spazi di vita lasciati ai lavoratori che operano nel commercio e nei servizi. Viene chiesta la certezza e la esigibilità delle norme sulle festività "obbligatorie", già previste dalla legislazione, ma soggette nella realtà (anche quelle più simboliche come le festività natalizie e 1° Maggio ) a più di una eccezione. Così come si richiede di rendere per legge, quindi impegnativo per tutti, il numero massimo di chiamate al lavoro nelle giornate festive per il singolo dipendente.

La soluzione di queste delicate questioni dovrebbe essere affidata sia al confronto consiliare sia alla contrattazione-concertazione tra le parti sociali - conclude l'esponente del PD. Dovrebbero essere previste, nella stessa normativa, forme di sostegno o di penalizzazione che rafforzino intese tra sindacato e imprese, che sarebbero vissute dalle stesse parti meglio degli attuali vincoli formali, che poi non trovano riscontro nella realtà effettiva. In sostanza, si può lavorare per una normativa che intrecci vincoli precisi, forte contrattazione sociale e buona liberalizzazione. Rappresenterebbe la possibilità d'una nuova stagione di più efficiente e flessibile organizzazione di un settore, come quello del commercio, che deve fare i conti con una diminuzione dei consumi, cosa che sta cambiando in profondità i comportamenti delle famiglie e delle persone.