PD: Pupulin, soluzione a chiusure domenicali negozi
(ACON) Trieste, 12 ago - COM/RC - A detta del consigliere
regionale del PD Paolo Pupulin, la Giunta Tondo, con il consenso
di quella stessa Lega Nord che sul tema delle chiusure domenicali
ha pesantemente tratto profitto in campagna elettorale, sembra
costretta a tornare sui propri passi.
Le modifiche annunciate - scrive il consigliere - sono destinate,
in totale contraddizione con la propaganda leghista, ad aumentare
il numero di aperture ben al di là di quelle che nella media si
erano verificate con la tanto contestata normativa dell'Esecutivo
Illy. Piuttosto che perpetuare una situazione ormai ingestibile,
la maggioranza di centro-destra, se fosse saggia, dovrebbe
avviare un confronto diretto con le categorie interessate prima
di assumere decisioni e modificare norme che tanta confusione e
conflitti hanno già generato.
Le questioni da affrontare, per Pupulin sono chiare. Innanzitutto
se procedere o no alla differenziazione delle aperture sui
diversi territori della regione o ritornare a una
"liberalizzazione controllata" per tutti e senza distinzioni. Poi
come sostenere una presenza commerciale e dei servizi nei centri
storici delle città, in particolare quelle di maggiori
dimensioni. A nessuno di questi nodi si può sfuggire.
Tra l'altro - aggiunge nella sua nota -, in questi anni di
riorganizzazione complessiva del sistema commerciale, si è venuto
in parte modificando lo stesso atteggiamento di totale
opposizione, prima di tutto quello del lavoro dipendente, alle
aperture domenicali e festive. Si è, invece, affermata una
rivendicazione sugli effettivi spazi di vita lasciati ai
lavoratori che operano nel commercio e nei servizi. Viene chiesta
la certezza e la esigibilità delle norme sulle festività
"obbligatorie", già previste dalla legislazione, ma soggette
nella realtà (anche quelle più simboliche come le festività
natalizie e 1° Maggio ) a più di una eccezione. Così come si
richiede di rendere per legge, quindi impegnativo per tutti, il
numero massimo di chiamate al lavoro nelle giornate festive per
il singolo dipendente.
La soluzione di queste delicate questioni dovrebbe essere
affidata sia al confronto consiliare sia alla
contrattazione-concertazione tra le parti sociali - conclude
l'esponente del PD. Dovrebbero essere previste, nella stessa
normativa, forme di sostegno o di penalizzazione che rafforzino
intese tra sindacato e imprese, che sarebbero vissute dalle
stesse parti meglio degli attuali vincoli formali, che poi non
trovano riscontro nella realtà effettiva. In sostanza, si può
lavorare per una normativa che intrecci vincoli precisi, forte
contrattazione sociale e buona liberalizzazione. Rappresenterebbe
la possibilità d'una nuova stagione di più efficiente e
flessibile organizzazione di un settore, come quello del
commercio, che deve fare i conti con una diminuzione dei consumi,
cosa che sta cambiando in profondità i comportamenti delle
famiglie e delle persone.