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UDC:Sasco,3 aperture in più non aiutano i negozi di Trieste e Gorizia

13.08.2010
10:50
(ACON) Trieste, 13 ago - RC - "Il commercio triestino e goriziano che soffre della concorrenza slovena, poiché la domenica lì i negozi sono aperti e attraggono parte degli acquirenti di Trieste e Gorizia, è un problema strutturale, e non lo si risolve certamente con tre aperture in più rispetto alle ventinove domeniche già consentite dalla legislazione regionale vigente. L'incremento del numero delle aperture festive non solo non risolve i problemi sulle aree confinarie, ma va a compromettere l'efficacia che si voleva dare al provvedimento nel resto del Friuli Venezia Giulia".

Commenta così il capogruppo consiliare regionale dell'UDC, Edoardo Sasco, le prese di posizione recenti che sollecitano l'aumento del numero di deroghe alla chiusura festiva dei negozi, argomento basilare del programma elettorale della maggioranza di centro-destra.

"La questione dei centri commerciali va risolta definitivamente, evitando un nuovo tormentone estivo sterile e inconcludente", aggiunge l'esponente dell'UDC ricordando che lo spirito della legge 13 del 2008 era quello di applicarla in tutti gli esercizi commerciali, senza ricorrere all'equivoco del dimensionamento delle singole superfici dei negozi interni, come è accaduto nel caso dell'Outlet di Aiello del Friuli.

"Quanto alla generalità dei casi - continua Sasco - occorre salvaguardare i diritti dei lavoratori e delle famiglie, poiché risulta che i negozi che aprono nei giorni festivi assumono raramente nuovi dipendenti e anziché pagare lo straordinario fanno fare dei recuperi durante la settimana.

"Se una commessa resta a casa il lunedì o un altro giorno feriale, quando cioè il marito lavora e i figli sono a scuola - precisa il centrista - ai fini della coesione familiare non è esattamente la stessa cosa.

"Eventuali modifiche legislative riguardanti le città di Trieste e Gorizia vanno invece ricercate attraverso un tavolo tecnico, allargato agli organi di categoria dei commercianti, e alle organizzazioni sindacali, per approfondire il problema e ricercare le soluzioni da adottare" - è la sua conclusione.