PSD: Menis, regionalizzare i controlli nel settore scuola
(ACON) Trieste, 20 ago - COM/AB - Invece di insegnanti e
scrutini, si regionalizzino i controlli nel settore della scuola.
L'opinione è del consigliere regionale del PD Paolo Menis, che
sottolinea come il ministero della Pubblica Istruzione, guidato
da Maria Stella Gelmini, appaia sempre più lontano e impreparato
rispetto ai veri problemi della scuola.
Basta leggere le note diffuse in questi giorni sul problema del
caro libri - dopo le pressanti denunce delle associazioni dei
consumatori - per rendersene conto. La Gelmini promette controlli
e annuncia risparmi addirittura del 30% nei prossimi anni, ma la
realtà che fra pochi giorni i genitori si troveranno ad
affrontare è ben diversa. Il costo dei testi scolastici continua
a crescere (si parla in media del 5-6% in più rispetto allo
scorso anno) e lo stesso fanno tutti gli accessori che compongono
il corredo scolastico per una spesa prevista di circa 900 euro ad
alunno. I tetti di spesa ormai esistono solo nelle carte del
ministero, ma i dati confermano che, nei fatti, oltre la metà
degli istituti li supera, a volte anche di 100 euro.
Secondo una recente indagine, nella nostra Regione la percentuale
di scuole non in regola con i parametri ministeriali è del 55%. E
quest'anno potrebbe essere anche peggio visto che, per effetto
della recente riforma, con l'introduzione di nuove materie e
indirizzi, per molti studenti sarà impossibile scambiarsi i testi
usati; a far saltare i conti allo scientifico, ad esempio, è
l'introduzione della fisica al primo anno.
Nonostante gli annunci di facciata che garantivano che non ci
sarebbero stati aumenti per effetto della riforma, in realtà è
stato lo stesso ministero a renderli possibili grazie a una
clausola secondo cui - proprio per venire incontro alle scuole
alle prese con la modifica dei percorsi didattici, il MIUR ha
previsto che le liste possano eccedere del 10 per cento il tetto,
ma solo per motivate ragioni didattiche.
Ragioni che potrebbero trovare fondamento proprio nelle novità
introdotte dai nuovi indirizzi, insomma un gatto che si morde la
coda.
L'inefficienza è tanto semplice quanto evidente: di fronte a un
problema reale come il caro libri, il ministero continua a
proporre una soluzione che si è rivelata assolutamente inadatta
in più di metà dei casi, ovvero il sistema dei tetti di spesa. Un
ministero che ha dato prova di fantasia in diverse occasioni
(dalle nuove lavagne interattive ai voti elettronici) di fronte
ai problemi veri non sa cosa inventarsi.
In questi mesi si è proposto di regionalizzare praticamente
tutto, dagli insegnanti agli scrutini, spesso più per propaganda
che per convinzione e su questo la Gelmini si è dimostrata pronta
al dibattito. Invece - conclude Menis - dovrebbe aprire un
confronto serio sulla possibilità di regionalizzare il sistema
dei controlli in questo settore, devolvendoli agli enti locali in
modo da rendere queste verifiche più efficaci e tempestive a
tutto beneficio delle famiglie.