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Idv: Corazza, no a riforma elettorale per elezioni 2011

31.08.2010
17:54
(ACON) Trieste, 31 ago - COM/AB - Arriva un secco no dall'Italia dei Valori in merito alla questione legata alla riforma elettorale, che ha visto la recente proposta del segretario del Pdl Gottardo di eliminare il ballottaggio già alle ormai prossime elezioni del 2011.

A intervenire per i dipietristi è il capogruppo in Consiglio regionale Alessandro Corazza, che è componente del comitato ristretto della V Commissione che sta esaminando la legge elettorale.

"Il secondo turno - spiega Corazza - garantisce maggiore democrazia perché permette all'elettore di esprimere al meglio la propria preferenza: al primo turno si permette al cittadino di votare il partito all'interno del quale si vede rappresentato e al secondo di scegliere il candidato che più si avvicina alle proprie idee, consentendo così di avere un risultato elettorale più rappresentativo del vero orientamento politico del cittadino e non influenzato da logiche come quella del voto utile o di altri compromessi".

Sull'opportunità di modificare la legge elettorale a pochi mesi dall'appuntamento con le amministrative 2011, Corazza non lascia alcuno spazio: "Non c'è alcuna necessità di rivedere l'attuale buona legge elettorale e comunque ormai i tempi non ci sono più perché è già iniziata la contrattazione tra le forze politiche. Cambiare le regole del gioco a partita iniziata non è un modo corretto di gestire la democrazia".

"Non ci può essere - conclude Corazza - una modifica che sia costruita intorno alle esigenze elettoralistiche delle segreterie di partito. La legge elettorale non è un vestito da confezionare addosso ai partiti, bensì un strumento di garanzia per il cittadino, affinché questi abbia la possibilità di essere rappresentato al meglio. Dev'essere quindi pensata in maniera generale e astratta e non può in alcun modo basarsi sugli equilibri politici del momento storico attuale, così da garantire al meglio rappresentanza dei cittadini e quindi essere garanzia di democraticità. Per rispettare questo principio, una riforma della legge elettorale, qualora fosse veramente necessaria, andrebbe pensata (diversamente da come purtroppo spesso avviene) il più lontano possibile dagli appuntamenti elettorali".

"Così come per il terzo mandato dei sindaci, anche per il ballottaggio il capitolo dev'essere ormai chiuso, e auspico che su questo punto convenga anche il resto dell'opposizione, che nella legislatura precedente è stata autrice dell'attuale buon impianto elettorale".