Idv: Corazza, no a riforma elettorale per elezioni 2011
(ACON) Trieste, 31 ago - COM/AB - Arriva un secco no
dall'Italia dei Valori in merito alla questione legata alla
riforma elettorale, che ha visto la recente proposta del
segretario del Pdl Gottardo di eliminare il ballottaggio già alle
ormai prossime elezioni del 2011.
A intervenire per i dipietristi è il capogruppo in Consiglio
regionale Alessandro Corazza, che è componente del comitato
ristretto della V Commissione che sta esaminando la legge
elettorale.
"Il secondo turno - spiega Corazza - garantisce maggiore
democrazia perché permette all'elettore di esprimere al meglio la
propria preferenza: al primo turno si permette al cittadino di
votare il partito all'interno del quale si vede rappresentato e
al secondo di scegliere il candidato che più si avvicina alle
proprie idee, consentendo così di avere un risultato elettorale
più rappresentativo del vero orientamento politico del cittadino
e non influenzato da logiche come quella del voto utile o di
altri compromessi".
Sull'opportunità di modificare la legge elettorale a pochi mesi
dall'appuntamento con le amministrative 2011, Corazza non lascia
alcuno spazio: "Non c'è alcuna necessità di rivedere l'attuale
buona legge elettorale e comunque ormai i tempi non ci sono più
perché è già iniziata la contrattazione tra le forze politiche.
Cambiare le regole del gioco a partita iniziata non è un modo
corretto di gestire la democrazia".
"Non ci può essere - conclude Corazza - una modifica che sia
costruita intorno alle esigenze elettoralistiche delle segreterie
di partito. La legge elettorale non è un vestito da confezionare
addosso ai partiti, bensì un strumento di garanzia per il
cittadino, affinché questi abbia la possibilità di essere
rappresentato al meglio. Dev'essere quindi pensata in maniera
generale e astratta e non può in alcun modo basarsi sugli
equilibri politici del momento storico attuale, così da garantire
al meglio rappresentanza dei cittadini e quindi essere garanzia
di democraticità. Per rispettare questo principio, una riforma
della legge elettorale, qualora fosse veramente necessaria,
andrebbe pensata (diversamente da come purtroppo spesso avviene)
il più lontano possibile dagli appuntamenti elettorali".
"Così come per il terzo mandato dei sindaci, anche per il
ballottaggio il capitolo dev'essere ormai chiuso, e auspico che
su questo punto convenga anche il resto dell'opposizione, che
nella legislatura precedente è stata autrice dell'attuale buon
impianto elettorale".