PD: Codega, la riforma scolastica è macelleria sociale
(ACON) Trieste, 01 set - COM/AB - Prima o dopo c'era da
aspettarselo. La politica di questo Governo sulla scuola è
talmente dissennata che prima o poi non poteva altro che portare
a fenomeni di disperazione. Lo sciopero della fame intrapreso
dalla maestra Carmela Salvo a Pordenone è la punta di un iceberg
di una tensione che migliaia di docenti precari stanno ormai
vivendo in questi due anni sulla propria pelle.
La considerazione è del consigliere regionale del PD Franco
Codega che aggiunge.
Il direttore dell'Ufficio scolastico regionale ha sicuramente
fatto tutto quello che era nelle sue facoltà per porre rimedio
alla situazione, ma il problema sta a monte, sta nella politica
dei tagli che il ministro Gelmini sta compiendo su tutta la
scuola italiana, sotto dettatura di Tremonti e in seguito alla
famigerata legge 133/2008.
Nella nostra regione, nell'anno scolastico entrante, spariscono
circa 380 cattedre, che vanno ad aggiungersi alle 640 che sono
state già tagliate lo scorso anno. In due anni sono saltati oltre
1000 posti di lavoro per insegnanti. Ciò significa che chi era
nelle graduatorie a esaurimento, ma in realtà di attesa per un
eventuale incarico annuale, nonostante i posti liberati per i
pensionamenti, vede sempre di più ridursi il numero dei posti
disponibili e quindi la possibilità di avere un posto di lavoro.
Per le scuole primarie in regione, a fronte di 211 alunni in più
(da 48.547 dell'anno scolastico 2009-2010 ai 48.758 del
2010-2011) vi sono 165 cattedre in meno (organico di diritto).
Per la sola scuola primaria di Pordenone, a fronte di 120 alunni
in più abbiamo una perdita di 47 cattedre. Non si può trasformare
una riforma scolastica in macelleria sociale.
E' vero che il numero degli insegnanti in Italia era un buon 20 %
maggiore della media europea, ma è anche vero che era ed è
tuttora pagato un buon 20 % in meno. E il costo totale della
scuola Italiana, rispetto al PIL, è inferiore agli altri Paesi
europei. La strada scelta stata completamente sbagliata. E se ne
vedono i risultati.