Giuliani nel mondo: i vertici dell'Associazione (3)
(ACON) Trieste, 16 set - DT/ET - "Il 16 maggio 1970, per
iniziativa dei soci fondatori, i Comuni e le Province di Trieste
e Gorizia, nasceva l'Associazione Giuliani nel mondo,
insostituibile raccordo tra il Friuli Venezia Giulia e una
sessantina tra circoli, club, sodalizi che raggruppano emigranti
triestini, goriziani, bisiachi, istriani, fiumani e dalmati.
Innumerevoli i convegni, gli incontri, i raduni, i seminari di
studio, le mostre, e le manifestazioni corali e musicali,
organizzate dall'Associazione. Emigranti che provengono da
Australia, Brasile, Cile, Uruguay, Venezuela, Canada, Stati
Uniiti, Cina e Sudafrica, e da altri Paesi europei nonché da
altre regioni italiane".
Dario Locchi, presidente dell'Associazione, ha ricordato come
queste persone costituiscano un'altra Trieste e un'altra Gorizia,
un'altra Venezia Giulia fuori dai confini della regione e
dell'Italia, e anche se è difficile stabilire quanti giuliani
risiedano all'estero, è possibile supporre che tra emigrati
diretti e discendenti, ci siano oltre 150 mila persone sparse in
tutto il mondo.
"Un'importante occasione per rinsaldare i vincoli con i giuliani
all'estero, il quarantennale serve anche a ricordare le dolorose
vicende dello scorso secolo in cui i giuliani sono stati
costretti a emigrare per le vie del modo: la nostra - ha detto
LOcchi - è stata un'emigrazione diversa da quella delle altre
regioni perché non determinata dalla necessità di sfuggire dalla
miseria, ma piuttosto dalle travagliate vicende storico-politiche
che hanno interessato i territori dell'ex Jugoslavia, anche nel
successivo Dopoguerra. A questo abbiamo voluto dedicare la mostra
che inauguriamo in Consiglio e il volume, entrambi curati dal
presidente onorario dell'Associazione Dario Rinaldi.
"I giuliani che operano nel mondo - ha continuato Locchi - sono
potenziali risorse per Trieste, Gorizia e per la regione, e come
tali vanno adeguatamente valorizzati. A tal proposito ricordo che
la legge sui corregionali all'estero dice che la Regione promuove
il coinvolgimento delle comunità dei corregionali all'estero
nelle attività di promozione economica e culturale del Friuli
Venezia Giulia: non possiamo non rilevare che questa parte della
norma deve essere concretamente attuata, o forse riscritta
individuando un più efficace rapporto tra Regione, categorie
economiche e associazioni dei corregionali all'estero.
"I giovani, il futuro delle nostre associazioni, rappresentano
anche un avamposto indispensabile per il ruolo internazionale
della nostra regione. Tra loro c'è un interesse a scoprire le
radici e noi facciamo comprendere loro come poter avere la doppia
cittadinanza sia un'opportunità in più da sfruttare per loro vita
futura".
Locchi ha evidenziato come l'Associazione si occupi da tempo
delle nuove generazioni di corregionali organizzando convegni e
stage e un importante appuntamento si svolgerà l'anno prossimo
quando ci sarà il convegno continentale dei giovani del Nord
America. "Riteniamo - ha concluso - che la Regione debba
coinvolgere sempre più le comunità dei corregionali all'estero in
quella rete di relazioni indispensabili per il ruolo
internazionale che essa vuole svolgere".
"Ierimo, semo e saremo".
Una sintesi estremamente efficace della decisa volontà di
mantenere vive le proprie radici è contenuta nello slogan che il
presidente onorario, Dario Rinaldi, ha utilizzato per evidenziare
la forte coscienza delle proprie radici che le comunità giuliane
all'estero mantengono viva.
Citando Italo Calvino - "La memoria conta veramente, per gli
individui, le collettività, le civiltà, solo se tiene insieme
l'impronta del passato e il progetto del futuro, se permette di
fare senza dimenticare quel che si voleva fare, di diventare
senza smettere di essere, di essere senza smettere di diventare"
- Rinaldi ha spiegato il perché della mostra che dal 2004 sta
facendo il giro del mondo.
"Con le nostre radici nel nuovo Millennio, parla di passato,
parla dell'impegno per la conservazione, parla di presente
proseguire nel rapporto con le terre d'origine, parla di futuro
dei giovani".
Sono i quattro percorsi della mostra a evidenziare tutto ciò: i
pannelli dedicati alle cause delle varie ondate di emigrazione,
quelli sull'inserimento nelle nuove realtà, il distacco e la
presenza dell'Associazione nel mondo.
"La mostra - ha ancora detto il presidente onorario - parla di
passato, del dovere della memoria, parla di radici ed è stata
vista da circa 30mila persone. È partita da Trieste nel 2004, poi
è andata in Australia, Canada, Sud Africa e Argentina, è stata
esposta a New York e Newark, è andata in Canada, Cile, Brasile,
passando anche per il Parlamento a Roma. È un evento - ha
concluso Rinaldi - che ha invitato le persone a riflettere e
condividere".
I presidenti Locchi e Rinaldi hanno donato al vicepresidente del
Consiglio regionale Maurizio Salvador e all'assessore Roberto
Molinaro la medaglia coniata dall'Associazione per l'occasione
del quarantesimo anniversario, oltre al volume "Giuliani nel
mondo - Con le nostre radici verso il futuro".
(fine)