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Giuliani nel mondo: i vertici dell'Associazione (3)

16.09.2010
12:49
(ACON) Trieste, 16 set - DT/ET - "Il 16 maggio 1970, per iniziativa dei soci fondatori, i Comuni e le Province di Trieste e Gorizia, nasceva l'Associazione Giuliani nel mondo, insostituibile raccordo tra il Friuli Venezia Giulia e una sessantina tra circoli, club, sodalizi che raggruppano emigranti triestini, goriziani, bisiachi, istriani, fiumani e dalmati. Innumerevoli i convegni, gli incontri, i raduni, i seminari di studio, le mostre, e le manifestazioni corali e musicali, organizzate dall'Associazione. Emigranti che provengono da Australia, Brasile, Cile, Uruguay, Venezuela, Canada, Stati Uniiti, Cina e Sudafrica, e da altri Paesi europei nonché da altre regioni italiane".

Dario Locchi, presidente dell'Associazione, ha ricordato come queste persone costituiscano un'altra Trieste e un'altra Gorizia, un'altra Venezia Giulia fuori dai confini della regione e dell'Italia, e anche se è difficile stabilire quanti giuliani risiedano all'estero, è possibile supporre che tra emigrati diretti e discendenti, ci siano oltre 150 mila persone sparse in tutto il mondo.

"Un'importante occasione per rinsaldare i vincoli con i giuliani all'estero, il quarantennale serve anche a ricordare le dolorose vicende dello scorso secolo in cui i giuliani sono stati costretti a emigrare per le vie del modo: la nostra - ha detto LOcchi - è stata un'emigrazione diversa da quella delle altre regioni perché non determinata dalla necessità di sfuggire dalla miseria, ma piuttosto dalle travagliate vicende storico-politiche che hanno interessato i territori dell'ex Jugoslavia, anche nel successivo Dopoguerra. A questo abbiamo voluto dedicare la mostra che inauguriamo in Consiglio e il volume, entrambi curati dal presidente onorario dell'Associazione Dario Rinaldi.

"I giuliani che operano nel mondo - ha continuato Locchi - sono potenziali risorse per Trieste, Gorizia e per la regione, e come tali vanno adeguatamente valorizzati. A tal proposito ricordo che la legge sui corregionali all'estero dice che la Regione promuove il coinvolgimento delle comunità dei corregionali all'estero nelle attività di promozione economica e culturale del Friuli Venezia Giulia: non possiamo non rilevare che questa parte della norma deve essere concretamente attuata, o forse riscritta individuando un più efficace rapporto tra Regione, categorie economiche e associazioni dei corregionali all'estero.

"I giovani, il futuro delle nostre associazioni, rappresentano anche un avamposto indispensabile per il ruolo internazionale della nostra regione. Tra loro c'è un interesse a scoprire le radici e noi facciamo comprendere loro come poter avere la doppia cittadinanza sia un'opportunità in più da sfruttare per loro vita futura".

Locchi ha evidenziato come l'Associazione si occupi da tempo delle nuove generazioni di corregionali organizzando convegni e stage e un importante appuntamento si svolgerà l'anno prossimo quando ci sarà il convegno continentale dei giovani del Nord America. "Riteniamo - ha concluso - che la Regione debba coinvolgere sempre più le comunità dei corregionali all'estero in quella rete di relazioni indispensabili per il ruolo internazionale che essa vuole svolgere".

"Ierimo, semo e saremo".

Una sintesi estremamente efficace della decisa volontà di mantenere vive le proprie radici è contenuta nello slogan che il presidente onorario, Dario Rinaldi, ha utilizzato per evidenziare la forte coscienza delle proprie radici che le comunità giuliane all'estero mantengono viva.

Citando Italo Calvino - "La memoria conta veramente, per gli individui, le collettività, le civiltà, solo se tiene insieme l'impronta del passato e il progetto del futuro, se permette di fare senza dimenticare quel che si voleva fare, di diventare senza smettere di essere, di essere senza smettere di diventare" - Rinaldi ha spiegato il perché della mostra che dal 2004 sta facendo il giro del mondo.

"Con le nostre radici nel nuovo Millennio, parla di passato, parla dell'impegno per la conservazione, parla di presente proseguire nel rapporto con le terre d'origine, parla di futuro dei giovani".

Sono i quattro percorsi della mostra a evidenziare tutto ciò: i pannelli dedicati alle cause delle varie ondate di emigrazione, quelli sull'inserimento nelle nuove realtà, il distacco e la presenza dell'Associazione nel mondo.

"La mostra - ha ancora detto il presidente onorario - parla di passato, del dovere della memoria, parla di radici ed è stata vista da circa 30mila persone. È partita da Trieste nel 2004, poi è andata in Australia, Canada, Sud Africa e Argentina, è stata esposta a New York e Newark, è andata in Canada, Cile, Brasile, passando anche per il Parlamento a Roma. È un evento - ha concluso Rinaldi - che ha invitato le persone a riflettere e condividere".

I presidenti Locchi e Rinaldi hanno donato al vicepresidente del Consiglio regionale Maurizio Salvador e all'assessore Roberto Molinaro la medaglia coniata dall'Associazione per l'occasione del quarantesimo anniversario, oltre al volume "Giuliani nel mondo - Con le nostre radici verso il futuro".

(fine)