Pens:Ferone,Tondo intervenga a Roma contro finestre pensioni
(ACON) Trieste, 21 set - COM/ET - Il consigliere regionale del
Partito Pensionati Luigi Ferone ha inviato al presidente Tondo
una nota per chiedere che la Regione si faccia interprete, presso
il Governo centrale, del senso di diffusa ingiustizia che la
riproposizione, in chiave peggiorativa, delle finestre per poter
godere del diritto alla pensione ha creato fra chi avrà maturato
il diritto alla pensione dal prossimo 1° gennaio.
"Le finestre per le varie tipologie di pensioni rappresentano una
vera e propria vergogna per il nostro Paese, perché non sono
nient'altro che un'assurda penalizzazione per chi ha lavorato per
decenni e maturato il diritto al trattamento di quiescenza, ma a
causa delle finestre non può goderne ed è costretto a o
continuare a lavorare o ad attendere, senza pensione e
stipendio".
Ferone spiega che si tratta di un'istituzione che trova
trasversalmente d'accordo destra e sinistra. "Le finestre - dice
il consigliere - furono introdotte dal governo Prodi nel 2007
(legge 247 art.1, comma 5), ma sono state riprese anche dal
governo Berlusconi che ha peggiorato notevolmente questa già
penalizzante situazione.
"Nella manovra finanziaria di questa estate (legge 122/2010 - GU
30.07.2010) è previsto che al 1° gennaio 2011, per i lavoratori
dipendenti che maturano il diritto alla pensione, la finestra
sarà di un anno, mentre per i lavoratori autonomi sarà di un anno
e mezzo. Questa pesantissima penalizzazione - continua
l'esponente dei Pensionati - vale anche per coloro che hanno
maturato 40anni di lavoro, che è il massimo contributivo.
"Dal 1° gennaio 2011 chi matura il diritto alla pensione dovrà
quindi aspettare un anno o un anno e mezzo, e potrà scegliere se
attendere il momento di effettivo godimento di pensione,
rimanendo senza pensione e senza stipendio, oppure continuare a
lavorare, pagare i contributi comunque, ma ricevere la pensione
soltanto in relazione ai 40anni di servizio, quindi i contributi
versati ai fini pensionistici dal lavoratore, ed eventualmente
dall'azienda, per il periodo eccedente i 40anni, vanno in fumo,
senza che il lavoratore ne tragga alcun beneficio e questo è -
sostiene Ferone - semplicemente scandaloso e assurdamente
punitivo".
Il consigliere regionale chiede dunque a Tondo di farsi
interprete, presso il Governo centrale, del diffuso senso di
ingiustizia che questa situazione crea fra i tanti lavoratori che
si accingono ad andare in pensione dal 1° gennaio 2011.