V Comm: modifiche legge elettorale, lavori a rilento
(ACON) Trieste, 21 set - RC - Breve dibattito in V Commissione
consiliare, presieduta da Roberto Marin (Pdl), per le tre
proposte di legge sul rinnovo del sistema elettorale e della
forma di Governo regionale, rispettivamente di Antonio Pedicini
(Pdl), il cui testo fa da base ai lavori, di Roberto Asquini
(Misto) e di Luigi Ferone (Part.Pens.). Dalle dichiarazioni è
emerso che la maggioranza dei consiglieri non ravvede l'urgenza
di mettere mano alla legge esistente, tant'è che la Commissione
non ha ancora deciso il calendario delle prossime sedute
sull'argomento.
Primo a parlare in quanto presidente del Comitato ristretto che
ha lavorato sui tre testi cercando di unificarli, Pedicini, che
in una memoria scritta ha presentato i punti di unione e di
discordanza dei tre progetti, con le rispettive posizioni dei
consiglieri, ma si è soffermato sulla questione delle quote rosa,
ovvero della presenza delle donne garantita a prescindere
dall'esito delle elezioni. Se vogliamo una partecipazione
allargata - ha affermato - dobbiamo dire anche con quali
strumenti la realizziamo, perché dobbiamo farci carico tutti
delle soluzioni da inserire. Ma la verità è che non si è voluto
veramente affrontare il problema.
Ci siamo persuasi che c'è una questione difficilmente risolvibile
- gli ha fatto eco Alessandro Tesini - tanto che anche le donne,
quando ne parlano, affermano che gli spazi non devono essere
garantiti per vincolo. Dicendosi, poi, convinto del bipolarismo e
del maggioritario, il consigliere del PD ha chiesto alla
maggioranza di non perdere tempo sulle quote rosa, ma di essere
onesta e dichiarare se intende presentare l'eliminazione del
doppio turno, ovvero del ballottaggio nelle elezioni dei grandi
Comuni.
Per il suo collega, Mauro Travanut, la tornata elettorale del
2011 sarà importante (si voterà anche a Trieste). La sua
sensazione è che per le modifiche alla legge attuale si arriverà
a ridosso del 2013, ovvero a fine legislatura, a meno di non
cambiare solo cose tecniche, che vanno bene a tutti, come
togliere il simbolo del candidato alla carica di presidente della
Regione, ciò per non lasciare gli elettori in una situazione di
confusione, ma già il tema del voto disgiunto, ad esempio, è
complicato.
Che non sia urgente metter mano alla legge, se non per piccole
modifiche come quella indicata da Travanut, è anche Asquini, che
ha auspicato non si proceda sino al 2012.
E a questa richiesta si è unito Edoardo Sasco, che ha però colto
l'occasione per esplicitare che l'UDC non sarà mai favorevole
all'eliminazione del ballottaggio. Quanto alla presenza
femminile, vanno eliminati gli ostacoli alla partecipazione delle
donne, non basta una legge elettorale.
Per Alessandro Corazza (Idv), certi temi dovrebbero trovare
l'unanimità dei partiti. L'impianto della legge attuale è buono,
ma se deve per forza essere cambiato meglio farlo adesso e non a
ridosso delle elezioni. Tema da non dimenticare per lui: trovare
forme di garanzia di accesso ai giovani.
Concordo che uno dei mali più grossi di cui soffre la politica
italiana è la gerontocrazia - ha ribadito il leghista Federico
Razzini. Facciamo una piccola revisione della legge con
l'eliminazione del simbolo del presidente e per questo non serve
aspettate il 2012, anche perché almeno non avremo perso tempo in
discussioni improduttive. Razzini confida, poi, nell'abolizione
del voto disgiunto se ci sarà l'accordo almeno in seno alla
maggioranza, e nell'accoglimento di una modifica che la Lega Nord
sta preparando per abolire gli assessori regionali esterni.
(immagini tv)