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V Comm: modifiche legge elettorale, lavori a rilento

21.09.2010
17:40
(ACON) Trieste, 21 set - RC - Breve dibattito in V Commissione consiliare, presieduta da Roberto Marin (Pdl), per le tre proposte di legge sul rinnovo del sistema elettorale e della forma di Governo regionale, rispettivamente di Antonio Pedicini (Pdl), il cui testo fa da base ai lavori, di Roberto Asquini (Misto) e di Luigi Ferone (Part.Pens.). Dalle dichiarazioni è emerso che la maggioranza dei consiglieri non ravvede l'urgenza di mettere mano alla legge esistente, tant'è che la Commissione non ha ancora deciso il calendario delle prossime sedute sull'argomento.

Primo a parlare in quanto presidente del Comitato ristretto che ha lavorato sui tre testi cercando di unificarli, Pedicini, che in una memoria scritta ha presentato i punti di unione e di discordanza dei tre progetti, con le rispettive posizioni dei consiglieri, ma si è soffermato sulla questione delle quote rosa, ovvero della presenza delle donne garantita a prescindere dall'esito delle elezioni. Se vogliamo una partecipazione allargata - ha affermato - dobbiamo dire anche con quali strumenti la realizziamo, perché dobbiamo farci carico tutti delle soluzioni da inserire. Ma la verità è che non si è voluto veramente affrontare il problema.

Ci siamo persuasi che c'è una questione difficilmente risolvibile - gli ha fatto eco Alessandro Tesini - tanto che anche le donne, quando ne parlano, affermano che gli spazi non devono essere garantiti per vincolo. Dicendosi, poi, convinto del bipolarismo e del maggioritario, il consigliere del PD ha chiesto alla maggioranza di non perdere tempo sulle quote rosa, ma di essere onesta e dichiarare se intende presentare l'eliminazione del doppio turno, ovvero del ballottaggio nelle elezioni dei grandi Comuni.

Per il suo collega, Mauro Travanut, la tornata elettorale del 2011 sarà importante (si voterà anche a Trieste). La sua sensazione è che per le modifiche alla legge attuale si arriverà a ridosso del 2013, ovvero a fine legislatura, a meno di non cambiare solo cose tecniche, che vanno bene a tutti, come togliere il simbolo del candidato alla carica di presidente della Regione, ciò per non lasciare gli elettori in una situazione di confusione, ma già il tema del voto disgiunto, ad esempio, è complicato.

Che non sia urgente metter mano alla legge, se non per piccole modifiche come quella indicata da Travanut, è anche Asquini, che ha auspicato non si proceda sino al 2012.

E a questa richiesta si è unito Edoardo Sasco, che ha però colto l'occasione per esplicitare che l'UDC non sarà mai favorevole all'eliminazione del ballottaggio. Quanto alla presenza femminile, vanno eliminati gli ostacoli alla partecipazione delle donne, non basta una legge elettorale.

Per Alessandro Corazza (Idv), certi temi dovrebbero trovare l'unanimità dei partiti. L'impianto della legge attuale è buono, ma se deve per forza essere cambiato meglio farlo adesso e non a ridosso delle elezioni. Tema da non dimenticare per lui: trovare forme di garanzia di accesso ai giovani.

Concordo che uno dei mali più grossi di cui soffre la politica italiana è la gerontocrazia - ha ribadito il leghista Federico Razzini. Facciamo una piccola revisione della legge con l'eliminazione del simbolo del presidente e per questo non serve aspettate il 2012, anche perché almeno non avremo perso tempo in discussioni improduttive. Razzini confida, poi, nell'abolizione del voto disgiunto se ci sarà l'accordo almeno in seno alla maggioranza, e nell'accoglimento di una modifica che la Lega Nord sta preparando per abolire gli assessori regionali esterni.

(immagini tv)