III Comm: assessore Kosic su Ospizio marino di Grado
(ACON) Trieste, 22 set - RC - Casa di cura "Ospizio marino" e
clinica S. Eufemia (in cui l'Ospizio partecipa per il 20%),
ovvero Fondazione Ospizio marino di Grado: ne ha parlato in III
Commissione consiliare l'assessore regionale alla Salute,
Vladimir Kosic, che come prima cosa ha precisato che la Regione
si è mossa nel 2008 proprio dietro sua iniziativa, appena capito
che la situazione era tanto ingarbugliata quanto insostenibile.
Kosic ha, quindi, ripercorso gli ultimi atti di una vicenda che,
dopo la chiusura della casa di cura in seguito a un intervento
dei carabinieri del NAS per il cattivo funzionamento
dell'impianto di condizionamento, vede 61 persone a rischio posto
di lavoro e 3.000 utenti con disabilità senza una struttura di
riferimento: 16 luglio scorso nomina, da parte del Tribunale di
Gorizia, di tre commissari liquidatori dopo il fallimento
amministrativo della Fondazione; 17 luglio sgombero dei locali e
conseguente spostamento dei pazienti. L'assessore ha
preannunciato che lunedì prossimo, 27 settembre, avrà un incontro
con i commissari liquidatori per capire le tempistiche della
scelta di mettere in vendita la struttura dell'ospizio (perciò è
sfumata la possibilità di un periodo in affitto e poi la
vendita), posto che hanno sempre garantito tempi brevi, con la
scelta dei compratori entro novembre. La preoccupazione della
Regione - ha aggiunto l'assessore - è stata ed è prioritariamente
di fare in modo che i lavoratori siano garantiti sino al 15
novembre; forse ci sarà una proroga, ma si vedrà.
A seguire, il rappresentante dell'Esecutivo ha preferito dare
risposte puntuali agli interventi dei tanti consiglieri che hanno
chiesto la parola al presidente Giorgio Venier Romano (UDC).
A Sergio Lupieri (PD), che chiedeva un intervento regionale per
la messa a norma della struttura, Kosic ha risposto che andando
alla sua vendita, saranno gli acquirenti a doverci pensare. Non
ci è mai arrivata la segnalazione che l'impianto di
condizionamento era mal funzionante - ha replicato a Gianfranco
Moretton (PD), che gli chiedeva se la situazione si sarebbe
sanata se semplicemente il commissario nominato dalla Regione,
Gabriele Zilli, avesse sistemato tale impianto. Moretton ha anche
criticato la scelta di una vendita perché i bandi di gara
richiedono sempre tempi lunghi.
Preoccupazione che ha trovato sponda nell'intervento del collega
Giorgio Brandolin, a detta del quale il buco di 28 milioni è da
riferire tutto alla clinica e non alla casa di cura, che non è
affatto una struttura in perdita, anzi è migliore di tante altre
in regione. E il mal funzionamento dell'aria condizionata era
limitato ad alcuni locali. Alla richiesta di garanzie sul
paventato intervento della casa di cura "Città di Udine", Kosic
gli ha risposto che la cosa inquieta anche lui in quanto ne è
venuto a conoscenza solo attraverso i giornali.
La Regione non può fare nulla contro il fallimento deciso dal
tribunale - ha ribadito l'assessore e ha ricordato a Roberto
Antonaz (SA-PRC) che la linea di condotta adottata dalla Giunta è
iniziata nel 2005, quindi con la legislatura del centro-sinistra.
Antonaz ha poi suggerito che alla gara per la compravendita
prenda parte anche la Regione. Non ci sarebbe niente di male,
anzi - ha sostenuto - è l'uso pubblico che garantisce un utilizzo
adeguato di una struttura sanitaria.
Stabilito che la Regione aveva la possibilità di fare un
controllo, si è capito chi non lo ha fatto a dovere? Avete preso
provvedimenti? Come si è potuti arrivare a 28 milioni di buco? -
sono state le domande di Stefano Pustetto (SA-SEL) a cui Kosic ha
ricordato che le carte arrivavano sul tavolo del direttore
centrale e che la Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia ha
concesso mutui senza adeguate garanzie e senza che la Regione
autorizzasse alcunché.
Stiamo disperdendo un patrimonio di professionalità senza
recuperarlo altrove - ha detto Enio Agnola (Idv). La Regione
agisca in futuro per garantire che ciò non accada mai più (ad
esempio con la verifica dei libri contabili). Anche per lui
affidarsi a tempi di liquidazione significa affidarsi a tempi
lunghi.
Ugo De Mattia (LN) ha chiesto che la Regione o presenti un piano
industriale per rimettere in piedi l'Ospizio marino oppure
risponda al bando come ogni altro soggetto.
Ma allora mi dovete spiegare - ha fatto presente Gaetano Valenti
(Pdl) - perché nel 2005 la Regione, ovvero la parte pubblica, è
uscita da quella gestione. A specifica domanda, Kosic ha poi
ammesso che ci sono stati fondi dati per l'ospizio ma utilizzati
per la clinica, però degli ultimi 180mila euro (il totale parla
di un milione) la Regione rientrerà in possesso con i proventi
della vendita della casa di cura. Valenti ha infine difeso
l'operato del commissario Zilli sostenendo che ha salvato il
salvabile, visti i buchi che si è trovato costretto a sanare.
(immagini tv)