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III Comm: assessore Kosic su Ospizio marino di Grado

22.09.2010
14:48
(ACON) Trieste, 22 set - RC - Casa di cura "Ospizio marino" e clinica S. Eufemia (in cui l'Ospizio partecipa per il 20%), ovvero Fondazione Ospizio marino di Grado: ne ha parlato in III Commissione consiliare l'assessore regionale alla Salute, Vladimir Kosic, che come prima cosa ha precisato che la Regione si è mossa nel 2008 proprio dietro sua iniziativa, appena capito che la situazione era tanto ingarbugliata quanto insostenibile.

Kosic ha, quindi, ripercorso gli ultimi atti di una vicenda che, dopo la chiusura della casa di cura in seguito a un intervento dei carabinieri del NAS per il cattivo funzionamento dell'impianto di condizionamento, vede 61 persone a rischio posto di lavoro e 3.000 utenti con disabilità senza una struttura di riferimento: 16 luglio scorso nomina, da parte del Tribunale di Gorizia, di tre commissari liquidatori dopo il fallimento amministrativo della Fondazione; 17 luglio sgombero dei locali e conseguente spostamento dei pazienti. L'assessore ha preannunciato che lunedì prossimo, 27 settembre, avrà un incontro con i commissari liquidatori per capire le tempistiche della scelta di mettere in vendita la struttura dell'ospizio (perciò è sfumata la possibilità di un periodo in affitto e poi la vendita), posto che hanno sempre garantito tempi brevi, con la scelta dei compratori entro novembre. La preoccupazione della Regione - ha aggiunto l'assessore - è stata ed è prioritariamente di fare in modo che i lavoratori siano garantiti sino al 15 novembre; forse ci sarà una proroga, ma si vedrà.

A seguire, il rappresentante dell'Esecutivo ha preferito dare risposte puntuali agli interventi dei tanti consiglieri che hanno chiesto la parola al presidente Giorgio Venier Romano (UDC).

A Sergio Lupieri (PD), che chiedeva un intervento regionale per la messa a norma della struttura, Kosic ha risposto che andando alla sua vendita, saranno gli acquirenti a doverci pensare. Non ci è mai arrivata la segnalazione che l'impianto di condizionamento era mal funzionante - ha replicato a Gianfranco Moretton (PD), che gli chiedeva se la situazione si sarebbe sanata se semplicemente il commissario nominato dalla Regione, Gabriele Zilli, avesse sistemato tale impianto. Moretton ha anche criticato la scelta di una vendita perché i bandi di gara richiedono sempre tempi lunghi.

Preoccupazione che ha trovato sponda nell'intervento del collega Giorgio Brandolin, a detta del quale il buco di 28 milioni è da riferire tutto alla clinica e non alla casa di cura, che non è affatto una struttura in perdita, anzi è migliore di tante altre in regione. E il mal funzionamento dell'aria condizionata era limitato ad alcuni locali. Alla richiesta di garanzie sul paventato intervento della casa di cura "Città di Udine", Kosic gli ha risposto che la cosa inquieta anche lui in quanto ne è venuto a conoscenza solo attraverso i giornali.

La Regione non può fare nulla contro il fallimento deciso dal tribunale - ha ribadito l'assessore e ha ricordato a Roberto Antonaz (SA-PRC) che la linea di condotta adottata dalla Giunta è iniziata nel 2005, quindi con la legislatura del centro-sinistra. Antonaz ha poi suggerito che alla gara per la compravendita prenda parte anche la Regione. Non ci sarebbe niente di male, anzi - ha sostenuto - è l'uso pubblico che garantisce un utilizzo adeguato di una struttura sanitaria.

Stabilito che la Regione aveva la possibilità di fare un controllo, si è capito chi non lo ha fatto a dovere? Avete preso provvedimenti? Come si è potuti arrivare a 28 milioni di buco? - sono state le domande di Stefano Pustetto (SA-SEL) a cui Kosic ha ricordato che le carte arrivavano sul tavolo del direttore centrale e che la Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia ha concesso mutui senza adeguate garanzie e senza che la Regione autorizzasse alcunché.

Stiamo disperdendo un patrimonio di professionalità senza recuperarlo altrove - ha detto Enio Agnola (Idv). La Regione agisca in futuro per garantire che ciò non accada mai più (ad esempio con la verifica dei libri contabili). Anche per lui affidarsi a tempi di liquidazione significa affidarsi a tempi lunghi.

Ugo De Mattia (LN) ha chiesto che la Regione o presenti un piano industriale per rimettere in piedi l'Ospizio marino oppure risponda al bando come ogni altro soggetto.

Ma allora mi dovete spiegare - ha fatto presente Gaetano Valenti (Pdl) - perché nel 2005 la Regione, ovvero la parte pubblica, è uscita da quella gestione. A specifica domanda, Kosic ha poi ammesso che ci sono stati fondi dati per l'ospizio ma utilizzati per la clinica, però degli ultimi 180mila euro (il totale parla di un milione) la Regione rientrerà in possesso con i proventi della vendita della casa di cura. Valenti ha infine difeso l'operato del commissario Zilli sostenendo che ha salvato il salvabile, visti i buchi che si è trovato costretto a sanare.

(immagini tv)