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II Comm: visita alla centrale di Somplago (UD)

23.09.2010
16:14
(ACON) Somplago (UD), 23 set - MPB - Produrre energia, salvaguardare l'ambiente. Sono questi i due temi che hanno fatto da sfondo alla visita conoscitiva effettuata dalla II Commissione del Consiglio regionale, guidata dal presidente Maurizio Franz (LN), alla centrale idroelettrica di Somplago (UD) interessata a un progetto di ampliamento dell'impianto, al momento in corso di autorizzazione.

Un sopralluogo importante per la Commissione - ha sottolineato Franz - per approfondire la conoscenza del progetto e acquisire informazioni e dati utili a una valutazione da sviluppare poi in tutte le sedi, anche all'interno dei singoli gruppi politici, proprio in considerazione delle evidenti ricadute sul sistema energetico e sul tessuto produttivo regionale, ma anche delle necessarie garanzie di tutela ambientale.

A confermare il rilievo della visita agli impianti e dell'incontro con i vertici della Edipower, l'invito esteso da Franz ai consiglieri eletti nella circoscrizione di Udine - c'erano Alessandro Colautti (Pdl) presidente della IV Commissione, con Luigi Cacitti (Pdl) e Enore Picco (LN)- e ai sindaci di Cavazzo Carnico Dario Iuri, di Verzegnis Luciano Sulli, di Trasaghis Augusto Picco, e di Bordano Gianluigi Colomba.

L'attuale assetto della centrale, le caratteristiche del progetto di ampliamento (con l'installazione di due gruppi reversibili per una potenza complessiva di circa 124 MW e la realizzazione di una seconda galleria (lunga 8,5 km), in affiancamento a quella esistente per permettere il pompaggio dell'acqua tra il lago di Cavazzo e il serbatoio di Ambiesta), lo stato dell'iter autorizzativo iniziato due anni fa e la compatibilità ambientale, sono stati illustrati da Giuseppe Monteforte, direttore progetti Edipower, e da Salvatore Marchese, capo del nucleo idroelettrico di Udine che raggruppa gli impianti idroelettrici situati in Friuli Venezia Giulia - 8 principali tra cui Somplago e 18 minori - che utilizzano le acque del torrente Cellina, dei fiumi Isonzo e Tagliamento e di alcuni affluenti di quest'ultimo.

Prima di avviare l'iter autorizzativo, Edipower ha fatto realizzare una serie di studi e ricerche da enti specializzati per analizzare l'impatto del progetto sul territorio - ha spiegato Monteforte sottolineando che le indagini geologiche, idrogeologiche e sull'ecosistema naturale e delle specie ittiche del lago di Cavazzo dimostrano che il progetto è compatibile con l'ambiente. I possibili effetti sull'habitat acquatico del lago di Cavazzo dovuti a eventuali variazioni della temperatura media e alla velocità di escursione del livello dell'acqua sono risultate del tutto marginali rispetto alla situazione attuale. Il progetto non prevede, inoltre, alcuna modifica delle concessioni di derivazione e quindi non comporta alcun incremento dell'acqua attualmente utilizzata dalla centrale. Inoltre, l'escursione di livello del lago di Cavazzo sarà contenuta fra le quote 195.40 m e 194.40 m sul livello del mare.

Affermazioni che hanno risposto ad alcuni dei quesiti posti dai consiglieri presenti, i vicepresidenti Enio Agnola (Idv) e Paolo Santin (Pdl), Sandro Della Mea, Enzo Marsilio e Paolo Pupulin (PD) e Roberto Asquini (Gruppo Misto). Proprio Asquini ha insistito sugli aspetti relativi all'impatto del cantiere e sulle questioni evidenziate da comitati contrari chiedendo, tra l'altro, chiarimenti anche sull'entità della manodopera che potrà trovare impiego (circa 200 persone), sulle oscillazioni dei livelli dei due bacini (9 metri per l'Ambiesta e 1 per quello di Cavazzo), sulla conseguente possibile formazione di fanghi (esclusa).

Picco, poi, sottolineando che il lago è un bene di tutti, ha posto l'accento sulla necessità di individuare con i sindaci gli interventi e le opere di compensazione da realizzare sul territorio. In sintonia su questo punto i sindaci. Iuri, parlando anche a nome dei colleghi, ha ricordato gli approfondimenti condotti dalle amministrazioni circa il progetto: anche se l'ampliamento non dovrebbe creare ulteriori problemi, ha affermato, non verrà meno l'attenzione dei comuni per le falde acquifere, tanto che installeranno apparecchiature che verifichino eventuali interazioni con le sorgenti. (foto; immagini tv)