Idv: Corazza, cancellare l'ingiustizia delle tabelle cultura
(ACON) Trieste, 29 set - COM/ET - Tornano le tabelle della
cultura?
Alessandro Corazza (Idv) teme che con il passaggio della delega
alla cultura si confermi che non c'è la volontà di riformare un
sistema da lui giudicato ingiusto e già bollato come
incostituzionale.
"Sembra proprio che le tabelle della cultura non andranno mai in
pensione - rileva il consigliere. La risposta decisamente
abbottonata della Giunta ha rivelato la volontà di interrompere
l'iter di riforma dell'assegnazione dei contributi alla cultura
iniziato dall'assessore Molinaro".
Alla base delle considerazioni del dipietrista, un'interrogazione
sul progetto di riforma avviato dall'assessore uscente, che
avrebbe avuto lo scopo di modificare il sistema di assegnazione
dei contributi a enti e associazioni, che oggi avviene con legge
regionale e non con un riparto della Giunta, fatto sulla base di
criteri oggettivi definiti da un apposito regolamento.
"Già durante i lavori della scorsa legge finanziaria - evidenzia
Corazza - Molinaro aveva proposto l'eliminazione del sistema
delle tabelle, che fu costretto a ritirare davanti alla
contrarietà dei consiglieri di maggioranza. In gennaio
l'assessore ha depositato un disegno di legge di riforma che però
non è ancora stato esaminato in Commissione".
Il capogruppo di Idv trova evidente la volontà della Giunta di
scaricare le responsabilità sul Consiglio, visto il tenore della
risposta all'interrogazione, che attribuisce proprio
all'Assemblea una mancata volontà di eliminare le tabelle.
"Ma la Giunta e i consiglieri di maggioranza parlano tra loro?
Hanno un programma e una linea politica unitaria?" si chiede
Corazza. Il disegno politico - a suo parere - è di non riformare
il sistema. "Le vere vittime saranno quelle associazioni che, non
avendo un sostenitore tra i banchi del Consiglio, restano a bocca
asciutta nonostante abbiano presentato regolare domanda di
contributo per programmi e progetti culturali.
"Se questo Consiglio regionale non si vuole prendere la
responsabilità di riformare un sistema palesemente ingiusto e
incostituzionale - conclude Corazza - io stesso mi attiverò per
ricorrere alle opportune sedi legali affinché anche in Friuli
Venezia Giulia venga sancita l'incostituzionalità del sistema
così come già avvenuto per quanto riguarda un analogo
provvedimento della Regione Lazio".