News


PD: Brandolin, la Regione abbandona Ospizio marino di Grado

29.09.2010
15:42
(ACON) Trieste, 29 set - COM/DT - Delusione e sconcerto. Sono questi i sentimenti che il consigliere regionale del Partito Democratico Giorgio Brandolin esprime, a nome del gruppo, dopo la risposta dell'assessore alla Salute Vladimir Kosic all'interrogazione sull'Ospizio marino di Grado. Interrogazione che chiedeva l'intervento della Regione, magari tramite l'ASS Isontina, per una riapertura - almeno temporanea - della struttura.

"Invece le risposte dell'assessore sono state un no su tutta la linea - commenta Brandolin - e questo, dopo l'affermazione del presidente Tondo di qualche giorno fa sul massimo interesse della Regione al futuro dei lavoratori, ci ha quanto mai deluso e sconcertato. Anche perché ora il rischio, più che concreto, è che l'Ospizio perda la sua funzione socioassistenziale per diventare una clinica privata a tutti gli effetti".

Kosic ha infatti escluso la possibilità di una gestione provvisoria (d'altra parte, ha ricordato l'assessore, gli stessi commissari liquidatori hanno deciso di sciogliere il contratto di affitto stipulato dal commissario straordinario Zilli, che era l'unica possibilità per evitare l'interruzione dell'attività e il mantenimento dei posti di lavoro, optando per la vendita).

E' evidente poi - ha affermato ancora l'assessore - che il finanziamento e la realizzazione dei lavori verrebbero eseguiti in maniera molto più celere da parte dei futuri acquirenti, che ne scomputerebbero i costi dal prezzo di acquisto, oltre che per le inevitabili lungaggini delle procedure a evidenza pubblica.

Inoltre, ha annotato Kosic, quanto alla possibilità di acquisto da parte pubblica si ribadisce che era prevista dagli atti di pianificazione regionale la funzione e non l'acquisto o la costruzione di una struttura. In ogni caso appaiono di difficile soluzione pure le problematiche legate al personale, disciplinato dal contratto di sanità privata, e così l'assorbimento dei lavoratori visto che un ente pubblico non può assumere dipendenti come un ente privato: problematiche che non sussistono nel caso di un acquirente o affittuario privato.

La Regione specifica anche l'inapplicabilità dell'articolo 28 del Codice civile, che consentirebbe di trasformare la Fondazione allontanandosi il meno possibile dallo scopo statutario, visto che un tanto è possibile - ha precisato Kosic - qualora il patrimonio sia sufficiente per fare altro. Nel nostro caso invece - ha dichiarato sempre l'assessore - il patrimonio non era in grado di assicurare alcuno scopo dato l'indebitamento e la crisi di liquidità".

Unica apertura, il fatto che l'assessorato si riserva di valutare tutte le possibilità alla luce degli eventi che saranno via via forniti dai commissari liquidatori.

Per Brandolin queste affermazioni rappresentano un no a tutte le richieste avanzate per salvare l'Ospizio. "La Regione ha risposto negativamente anche alla possibilità di modifiche legislative per ovviare alle osservazioni presentate. Ci sconcerta questa Giunta che dice una cosa ("la Regione non abbandonerà l'Ospizio"), e poi ne fa un'altra".