PD: Lupieri, per spesa sanitaria serve un nuovo riequilibrio
(ACON) Trieste, 07 ott - COM/AB - Mentre la sanità
giuliano-isontina si chiama Azienda sanitarie e Azienda
ospedaliera, nel vicino Friuli servizi importati quale
l'assistenza domiciliare e l'assistenza residenziale sono stati
esternalizzati a Medicasa e a Sereni Orizzonti.
Quindi, la bontà delle risposte ai bisogni sanitari dei cittadini
è stata gestita diversamente da Azienda ad Azienda, e siamo
comunque passati da una fase in qui vigeva il sistema DRG, che
fece emergere la spesa e i costi, a una fase successiva, nella
quale il finanziamento si è basato sullo storico.
A fare questa analisi è il consigliere regionale del PD Sergio
lupieri che aggiunge.
Certamente sarebbe sempre possibile ritornare al sistema DRG, con
un attento controllo di gestione e un accurato monitoraggio, ma
senza l'Agenzia regionale della Sanità, oggi come oggi, sarebbe
difficile e richiederebbe comunque decisioni politiche che questa
Giunta non sembra in grado di prendere.
È altrettanto evidente che se si ritiene necessario un
riequilibrio della spesa in sanità, ci vuole un modello e ci
vuole un congruo periodo di sperimentazione. Ma soprattutto
bisogna costruire, politicamente e culturalmente, un algoritmo
che sia in grado di tenere conto delle struttura della
popolazione, sia anziana con le sue patologie, sia giovane con le
sue problematiche; così come è necessario considerare la
struttura epidemiologica di quella popolazione, considerando i
fattori ambientali (fabbriche vicine, maggiore incidenza di
alcune patologie); come è importante certamente il numero della
popolazione e la capacità attrattiva dei servizi sanitari
presenti sul territorio; infine il tipo di servizi che quella
comunità che vive quel territorio desidera e ritieni opportuni.
Ma poi tutto è da sperimentare - conclude Lupieri - perché in
sanità basta spostare percentuali piccolissime per spostare cifre
enormi. Sarebbe comunque sbagliato lasciare il finanziamento
storico prima di aver verificato l'appropriatezza di un nuovo
riequilibrio. Ma questa maggioranza parla solo di numero di
abitanti, senza essere in grado di elaborare una proposta seria e
costruttiva, allarmando la popolazione e creando tensioni
territoriali.