PD: Brussa, su Enti locali rivendicare autonomia Regione
(ACON) Trieste, 12 ott - COM/AB - La riduzione dei consiglieri
provinciali e conseguentemente degli assessori, prevista della
legge nazionale 42, non si applica alla Regione Friuli Venezia
Giulia in quanto è basata sul "contributo ordinario dello Stato
alle Province", contributo di cui non beneficiano le Province
della nostra regione.
È quanto afferma il consigliere regionale del Partito Democratico
Franco Brussa, che ha sollevato la questione in V Commissione,
trovando consenso anche in esponenti del centrodestra.
Per Brussa, dunque, la delibera assunta a suo tempo
dall'assessore Seganti che si adeguava alla norma statale è un
errore giuridico prima che politico. In questo senso l'esponente
del PD ha invitato la presidenza della Commissione a chiedere un
parere formale di merito agli Uffici regionali. Oltretutto, anche
se gli Uffici non fossero di questo parere, rimane il fatto che
comunque la nostra Regione ha potestà primaria in materia di Enti
locali, per cui la scelta della Giunta è davvero incomprensibile
e non condivisibile.
"È poi davvero singolare - spiega Brussa - che quando il Governo
nazionale impugna le leggi regionali, Giunta e maggioranza
gridino allo scandalo perché si attenta all'autonomia regionale,
mentre quando questa autonomia è già riconosciuta dallo Statuto
non la si esercita".
Da qui la richiesta, fatta dall'esponente PD, per un'urgente
convocazione dell'assessore Garlatti, che fra qualche giorno
sostituirà l'assessore Seganti nella delega agli Enti locali, per
una decisione di merito.
"Certo è - sottolinea ironicamente Brussa - che l'assessore
Seganti conclude male il proprio mandato per quanto riguarda la
delega per gli Enti locali, per la quale ha saputo distinguersi
solo per i contributi dati per telecamere e illuminazione
pubblica, nell'ottica tutta leghista della sicurezza da
garantire.
"Va recuperato il tempo perduto - conclude Brussa - in
particolare facendo decadere la delibera a suo tempo assunta
dalla Giunta che delineava i criteri per i nuovi Collegi, e
predisponendo un nostro autonomo progetto di legge che dia
certezze sul futuro del sistema degli Enti locali, tenendo conto
della nostra storia e delle nostre peculiarità".