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PD: Brussa, su Enti locali rivendicare autonomia Regione

12.10.2010
13:02
(ACON) Trieste, 12 ott - COM/AB - La riduzione dei consiglieri provinciali e conseguentemente degli assessori, prevista della legge nazionale 42, non si applica alla Regione Friuli Venezia Giulia in quanto è basata sul "contributo ordinario dello Stato alle Province", contributo di cui non beneficiano le Province della nostra regione.

È quanto afferma il consigliere regionale del Partito Democratico Franco Brussa, che ha sollevato la questione in V Commissione, trovando consenso anche in esponenti del centrodestra.

Per Brussa, dunque, la delibera assunta a suo tempo dall'assessore Seganti che si adeguava alla norma statale è un errore giuridico prima che politico. In questo senso l'esponente del PD ha invitato la presidenza della Commissione a chiedere un parere formale di merito agli Uffici regionali. Oltretutto, anche se gli Uffici non fossero di questo parere, rimane il fatto che comunque la nostra Regione ha potestà primaria in materia di Enti locali, per cui la scelta della Giunta è davvero incomprensibile e non condivisibile.

"È poi davvero singolare - spiega Brussa - che quando il Governo nazionale impugna le leggi regionali, Giunta e maggioranza gridino allo scandalo perché si attenta all'autonomia regionale, mentre quando questa autonomia è già riconosciuta dallo Statuto non la si esercita".

Da qui la richiesta, fatta dall'esponente PD, per un'urgente convocazione dell'assessore Garlatti, che fra qualche giorno sostituirà l'assessore Seganti nella delega agli Enti locali, per una decisione di merito.

"Certo è - sottolinea ironicamente Brussa - che l'assessore Seganti conclude male il proprio mandato per quanto riguarda la delega per gli Enti locali, per la quale ha saputo distinguersi solo per i contributi dati per telecamere e illuminazione pubblica, nell'ottica tutta leghista della sicurezza da garantire.

"Va recuperato il tempo perduto - conclude Brussa - in particolare facendo decadere la delibera a suo tempo assunta dalla Giunta che delineava i criteri per i nuovi Collegi, e predisponendo un nostro autonomo progetto di legge che dia certezze sul futuro del sistema degli Enti locali, tenendo conto della nostra storia e delle nostre peculiarità".